Trasporti e disagi per gli studenti
Convocati gli «Stati generali»

«Invito tutti agli “Stati generali” del trasporto bergamasco, il prossimo 14 novembre». La convocazione arriva nel bel mezzo del discorso di saluto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. A chiamare a raccolta gli altri attori (istituzionali e non) coinvolti sul nodo trasporti, il presidente della Provincia, Matteo Rossi.

«La scelta di lanciare questo appello – sottolinea – in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico non è casuale: il trasporto è un elemento di giustizia sociale. Che “Buona Scuola” possiamo offrire ai nostri studenti se ogni giorno i ragazzi vivono con gli autobus la situazione che ormai tutti conosciamo?».

Così ecco la proposta. «Incontriamoci tutti – dice il presidente –. Studenti, docenti, dirigenti, ma anche aziende, sindacati, rappresentanti delle istituzioni del territorio e del mondo politico. Cerchiamo di organizzarci, di migliorare la nostra capacità di coordinarci. Sarà un primo passo per razionalizzare le risorse e cercare, insieme, di migliorare la situazione». E poi si potrà passare alla seconda fase. «Insieme potremo chiedere delle risposte – continua –, potremo porre con forza alla politica nazionale e regionale la questione, che ormai non è più rinviabile, delle risorse necessarie perché a questo servizio e ai cittadini vengano date le certezze che meritano».

La proposta di Rossi arriva dopo un primo mese scolastico nero dal punto di vista dei trasporti e all’indomani della lettera di sfogo che Massimo Locatelli, presidente della sezione regionale dell’Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori), ha fatto recapitare al Pirellone. Locatelli difende le aziende dei trasporti, tacciate di essere disoneste e incapaci, e dove, dati alla mano, cerca di far luce su alcuni aspetti che riguardano proprio le aziende del trasporto pubblico. «Sono anni che le associazioni denunciano - si legge nel documento - senza ottenere alcun ascolto, che il Tpl (trasporto pubblico locale) lombardo è sottopagato, e che i trasferimenti da Roma alla Lombardia (852.921 euro sui 5 miliardi totali) sono inferiori del 25-30 % rispetto a quelli di altre regioni italiane». Inoltre Locatelli sottolinea quanto i criteri per l’assegnazione delle risorse siano vecchi, e non tengano in considerazione l’incidenza della popolazione e della domanda.

Il Tpl a Bergamo, secondo le stime del presidente, varrebbe 100 milioni di euro: 60 che arrivano dal pubblico mentre gli altri 40 da biglietti e da abbonamenti. «Ne servirebbero altri 20 per poter garantire un buon servizio su tutta la rete, e con buono si intende che il 90% degli studenti bergamaschi possa viaggiare seduto». E se i disagi quotidiani dei pendolari sono diventati insostenibili, è successo nonostante gli sforzi delle aziende che «in questi anni hanno fatto più del possibile per poter garantire un servizio dignitoso: hanno acquistato decine di bus semi-nuovi; hanno subìto tagli ai trasferimenti delle risorse (ferme dal 2004 nonostante gli aumenti di tutti i costi); hanno speso risorse proprie per garantire la sicurezza dei viaggiatori».

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