Un anno fa la tragedia di Eleonora
Il suo nome nel sacrario dei medici

Dall’8 settembre dell’anno scorso, il coraggio di Eleonora Cantamessa che non ha avuto paura di fermarsi per soccorrere Baldev Kumar ferito, ha commosso l’Italia. Perché come lei altri si sono fermati. Ma solo la dottoressa ha perso la vita, per questo atto d’amore nei confronti di un altro essere umano.

Dall’8 settembre dell’anno scorso, il coraggio di Eleonora Cantamessa che non ha avuto paura di fermarsi per soccorrere Baldev Kumar ferito, ha commosso l’Italia. Perché come lei altri si sono fermati. Ma solo la dottoressa ha perso la vita, per questo atto d’amore nei confronti di un altro essere umano.

Un elenco lunghissimo di onorificenze e premi alla memoria sono stati consegnati in questi mesi ai genitori Mariella Armati e Mino Cantamessa. Mentre il profilo Facebook di Eleonora, tenuto attivo dalla mamma, è quotidianamente inondato di ricordi, omaggi, preghiere non solo di tante pazienti della ginecologa, ma anche di decine e decine di persone che non hanno mai conosciuto la dottoressa. Se non dopo la sua morte un anno fa.

Domenica 7 settembre, per ricordarla, al santuario di Altino in Valle del Lujo ad Albino, alle 17,30 sarà celebrata una Messa di suffragio, mentre lunedì 8, l’anniversario della morte di Eleonora, alle 9 a Trescore sarà celebrata un’altra Messa nella chiesina della Madonna di Lourdes a fianco della chiesa parrocchiale.

Il 18 ottobre a Duno, in privincia di Varese, l’Ordine dei medici ha organizzato una cerimonia di commemorazione: il nome di Eleonora Cantamessa sarà posto a ricordo sulla lapide all’interno del Sacrario del Tempio del medico d’Italia. Infine, anche il Comune di Chiuduno ha deciso di ricordare la tragedia di un anno fa con la posa a dimora di una pianta di ulivo che verrà collocata nei pressi del luogo in cui la dottoressa è stata travolta e uccisa. Una cerimonia semplice, a cui sono invitati i genitori della ginecologa e il fratello Luigi, alla presenza del sindaco Stefano Locatelli.

Leggi le due pagine dedicate all’argomento su L’Eco di Bergamo del 7 settembre

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