Atb, bus sempre più digitali. E metà saranno elettrici

Trasporti La transizione ecologica e l’innovazione digitale sono le due direzioni di marcia della società contemporanea accelerate dalla pandemia. Un’azienda di trasporto pubblico locale è un punto di osservazione privilegiato per vederne il percorso. Atb, nata nel 1907, opera nel territorio di Bergamo e di 29 Comuni vicini, offrendo servizi per una popolazione di oltre 350 mila abitanti e disegnando, di fatto, la città metropolitana orobica.

Il numero di eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy, in edicola domenica 13 febbraio gratis con il quotidiano (disponibile poi nell’edizione digitale di questo sito), dedica tre pagine alle novità di Atb.

Il Bilancio di Sostenibilità

«Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla», avvertì Papa Francesco. Il Bilancio di Sostenibilità delle società del gruppo Atb, pubblicato nel dicembre 2020 con il sottotitolo «Il percorso verso una mobilità integrata e sostenibile», dimostra di aver saputo cogliere l’emergenza del Covid come un’opportunità non per tornare a «una normalità malata», ma per costruire una città migliore, dove si respira e lavora meglio. «Il Bilancio di Sostenibilità – spiega Gianni Scarfone, direttore generale Atb – mette in evidenza tutte le azioni per la tutela della salute dei nostri lavoratori da una parte e, dall’altra, di quella dei cittadini. L’innovazione tecnologica è il fattore abilitante della riconfigurazione dei servizi ai tempi del Covid, per la consapevolezza del possibile rischio di diffusione del contagio sul trasporto collettivo».

«La comunità per la mobilità»

Atb ha aderito, a maggio 2020, alla rete «Insieme - La comunità per la mobilità», promossa dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con quello dell’Innovazione digitale, concentrandosi sul progetto denominato «load factor» per il monitoraggio dell’indice di affollamento dei veicoli. I decreti del governo, nel corso dell’emergenza sanitaria, fissavano diverse soglie di occupazione dei mezzi: solo 17 persone in media per i bus e 35 per il tram, con il distanziamento di un metro, durante il primo lockdown, poi il 50 per cento dei posti disponibili, oggi l’80.

Contapasseggeri e localizzazione

«Un’informazione decisiva per la sicurezza dei cittadini», commenta Scarfone. «Il sistema del contapasseggeri installato sugli autobus e sui tram calcola, con sensori a raggi infrarossi, chi sale e chi scende. L’Avm (Automatic Vehicle Monitoring: monitoraggio automatico del veicolo, ndr) consente la localizzazione dei mezzi. Queste due tecnologie ci permettono di sapere quante persone sono presenti su ogni mezzo e dove si trova. Le informazioni acquisite sono immediatamente disponibili sui nostri vari canali. Il numero dei posti disponibili appare sui display dei bus, sui monitor delle pensiline digitali, sull’app Atb Mobile».

Risposta ai problemi di affollamento

«L’azienda – evidenzia con orgoglio il direttore Scarfone – è stata la prima in Italia ad attivare questo sistema di conteggio istantaneo dei passeggeri, in collaborazione con Conduent, la società leader mondiale per soluzioni di trasporto automatizzate. L’innovazione è importante non solo per la pandemia, perché consente di ricostruire il diagramma di carico di ogni linea e di risolvere i problemi di affollamento». «Un’altra possibilità introdotta per evitare assembramenti è la prenotazione del posto per entrare nei nostri uffici all’Atb Point di Porta Nuova, staccando a distanza il numero per l’ingresso sul sito o tramite l’app».

Biglietto elettronico con «Passa e vai»

«L’altro aspetto della digitalizzazione del servizio – continua Scarfone – è il biglietto elettronico. “Passa e vai” è il sistema di acquisto a bordo con la carta di credito “contactless” (senza contatto, ndr). Atb è stata tra le prime aziende a prevedere il pagamento sui mezzi anche con carta di credito. L’innovazione, all’avanguardia in Italia, è il calcolo automatico della tariffa più vantaggiosa sulla base degli spostamenti effettuati dall’utente nell’arco della giornata. Questa possibilità si affianca all’acquisto del biglietto con l’app, nello stesso senso della dematerializzazione del pagamento del titolo di viaggio, alle emettitrici a bordo e di terra, alla rete tradizionale di vendita. Il prossimo passo, entro quest’anno, sarà la sostituzione degli abbonamenti e dei biglietti con due supporti diversi. Entrambi conterranno un chip. La tessera per gli abbonati sarà ricaricabile in tutte le modalità di vendita, diventando un borsellino elettronico a scalare per pagare le corse».

Metà dei mezzi saranno elettrici

La transizione ecologica è perseguita da Atb con il rinnovo della flotta, grazie alle risorse consistenti messe a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità, con finanziamenti che coprono, a fondo perduto, l’80 per cento o il 50 del costo di un mezzo. «L’obiettivo – annuncia Scarfone – è diventare “diesel free”, cioè senza bus a gasolio, entro il 2025 o, al più tardi, per effetto dei tempi dei finanziamenti, nel 2027, riportando, inoltre, l’età media dei veicoli, dall’attuale oltre i dieci anni, ai sette della media europea. Oggi la flotta di Atb e Teb (la società che gestisce il tram Bergamo-Albino, ndr) è costituita da 166 mezzi, di cui 85 a gasolio, 52 a metano, 29 elettrici. La composizione futura sarà al 50 per cento di bus elettrici e al 50 a metano o, per la quindicina di mezzi di 18 metri, ibridi metano-elettrici. La nuova generazione di bus elettrici dispone di una maggiore autonomia dei precedenti, in servizio sulla Linea C dal 2018».

Verso la completa decarbonizzazione

La fuoriuscita dal diesel è il primo passo per una successiva transizione verso una flotta priva di veicoli alimentati da combustibili fossili, nell’ottica della completa decarbonizzazione, prevista dall’Unione Europea entro il 2050.

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