Meno 4,7% di auto nel 2030, giù smog, rumore, incidenti

Ci fu un periodo, circa un secolo fa, in cui negli Stati Uniti le proteste contro le auto e la loro intrusione nelle strade, che fino a poco prima erano di altri, furono molte e intense. L’industria automobilistica reagì e riuscì, in pochissimo tempo e con grandissima efficacia, a ribaltare la situazione. Fece diventare di senso comune l’idea del dominio delle auto sulle strade e dei pedoni da considerare colpevoli, se investiti. In Italia la supremazia delle auto nelle vie e nelle piazze arrivò nel secondo dopoguerra.

Ci fu un periodo, circa un secolo fa, in cui negli Stati Uniti le proteste contro le auto e la loro intrusione nelle strade, che fino a poco prima erano di altri, furono molte e intense. L’industria automobilistica reagì e riuscì, in pochissimo tempo e con grandissima efficacia, a ribaltare la situazione. Fece diventare di senso comune l’idea del dominio delle auto sulle strade e dei pedoni da considerare colpevoli, se investiti. In Italia la supremazia delle auto nelle vie e nelle piazze arrivò nel secondo dopoguerra.

Gli obiettivi della mobilità sostenibile a Bergamo

Ora la diffusione del principio della mobilità sostenibile punta all’incremento delle modalità di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dalle auto private. A Bergamo il Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune, il Pums, mira alla riduzione del ricorso all’auto dal 48,6% registrato nel 2019 al 43,9 nel 2030, meno 4,7, e di quello alle moto dal 5,2 al 4,7, meno 0,5. La rete integrata del trasporto pubblico locale dovrà passare, invece, dal 14,5% al 20,1, più 5,6, e la bicicletta dal 21,4 al 21,9, più 0,5. La qualità dell’aria, di conseguenza, migliorerà. Le emissioni annue pro capite di ossidi di azoto provenienti dal traffico scenderanno da 2,37 kg a 0,69 e quelle di PM10 e di PM2.5 da 0,19 a 0,08. Anche l’inquinamento acustico calerà. Il tasso di incidenti stradali diminuirà da 0,0076 per abitante a 0,0063.

Riduzione del ricorso all’auto dal 48,6% registrato nel 2019 al 43,9 nel 2030: meno 4,7%

L’indice di accessibilità

Atb , la società che gestisce il trasporto pubblico a Bergamo e in 29 Comuni vicini, dichiara, nel proprio bilancio di sostenibilità, che già entro il 2025 vuole portare l’indice di accessibilità della città dal 36% al 40. Che cos’è l’indice di accessibilità? La percentuale di spostamenti compiuti con servizi di trasporto collettivo, a Bergamo bus, tram, funicolari, in bicicletta, a piedi e con mezzi in condivisione. Il 40% è il livello medio europeo nelle città delle stesse dimensioni. Il capoluogo, secondo il rapporto Città Mez 2020 – Mobilità a Zero Emissioni, redatto da Legambiente e Motus-E, aveva raggiunto l’indice del 36% prima della pandemia. L’incremento del 4% sembra poco? Non lo è, perché il Pums dimostra che, se non si facesse nulla, la percentuale di spostamenti in auto aumenterebbe a danno degli altri mezzi. Cambiare stili di vita consolidati nel corso del tempo non è semplice.

Già nel 2025 gli spostamenti con trasporto pubblico locale, veicoli in condivisione e ciclopedonali passeranno dal 36 al 40%

Momenti di ascolto e di dibattito sui temi del Pums erano stati organizzati nel 2019 con quattro gruppi di cittadini e di portatori di interessi. Erano stati dedicati alla fruizione dello spazio pubblico e dell’ambiente; a Città Alta e al centro; al trasporto pubblico e ai servizi di condivisione dei mezzi; alla logistica e al trasporto delle merci. Il Pums verifica i risultati intermedi in vista degli obiettivi del 2030, con un aggiornamento, ogni due anni, degli indicatori sul sistema della mobilità e dei trasporti. I capisaldi del ruolo di Atb per il raggiungimento degli obiettivi del Pums al 2030 sono i mezzi elettrici da Bergamo a Dalmine su corsie preferenziali; la linea di tram da Bergamo a Villa d’Almè; il rinnovo del parco dei bus; la rete del bike sharing.

Che cos’è il Pums

Il Piano urbano della mobilità sostenibile, Pums, è uno strumento di pianificazione che, in un orizzonte di dieci anni, sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana, per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Mezzi elettrici e biciclette condivise

Atb, per conseguire gli obiettivi del Pums, punta, con Brt, T2 e rinnovo del parco dei mezzi, sui veicoli elettrici, perché hanno un impatto di gran lunga inferiore per i residenti. A questi mezzi affianca la ristrutturazione e il rilancio della rete del bike sharing, un incentivo a cambiare lo stile di vita, percorrendo l’ultimo miglio con le bicicletta condivise.

Bus rapid transit fino a Dalmine

Bus rapid transit, è il servizio di mezzi elettrici dalla stazione ferroviaria di Bergamo a quella di Verdello-Dalmine in tempi certi perché su corsie protette per l’80% del tracciato. Il Pnrr lo finanzia con 80 milioni. Dovrà essere pronto entro il 2026.

Bergamo-Villa d’Almè, il secondo tram

Anche la linea T2 del tram, dalla stazione di Bergamo a Villa d’Almè, sarà pronta entro il 2026. I cantieri dovrebbero aprire nella primavera del 2023. Un’altra opera inserita, per un importo di 50 milioni di euro sui 178,5 complessivi, nel Pnrr.

Senza diesel: elettrici, a metano, ibridi

La flotta di Atb sarà senza bus a gasolio non oltre il 2027. Oggi è costituita da 166 mezzi, di cui 85 a gasolio, 52 a metano, 29 elettrici. La composizione futura sarà al 50% di bus elettrici e al 50 a metano oppure ibridi metano-elettrici.

Bike sharing, stazioni raddoppiate

Il servizio di bike sharing La BiGi, appena rinnovato, ora è un sistema molto capillare nei quartieri, anche quelli periferici, con l’incremento delle stazioni da 30 a 60 e l’aggiunta delle e-bike, le biciclette elettriche.

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