Camera di Commercio al voto
Sindacati: Più progetti condivisi

Il dibattito attorno al rinnovo degli organismi della Camera di Commercio di Bergamo entra nel vivo. In questo contesto si inserisce ora la posizione unitaria dei sindacati Cisl, Cgil e Uil che in una nota sottolineano che «le Camere di Commercio hanno potuto sviluppare vere e proprie “politiche” di sostegno alle imprese e più in generale ai sistemi produttivi territoriali».

E proposito della Camera di Commercio di Bergamo «ha potuto consolidare interventi di promozione dell’innovazione, della internazionalizzazione, del marketing territoriale, offrendo alle aziende del settore manifatturiero opportunità di trasformazione e a quello dei servizi occasioni di espansione e di innalzamento qualitativo dell’offerta. La Camera di Commercio di Bergamo, del resto, ha negli ultimi anni sviluppato positivamente un ruolo di promozione della competitività territoriale attraverso progetti trasversali tra le categorie per il superamento del gap di infrastrutturazionale territoriale quale premessa per lo sviluppo del sistema produttivo bergamasco».

Il comunicato dei sindacati passa poi in rassegna «l’impegno a sostegno della mobilità, della ricerca e della qualificazione urbana» che «si è concretizzato in particolare con le partecipazioni della Camera di Commercio in Sacbo, in TEB, in Servitec, in BreBeMi, in Bergamo Sud, nel Polo Fieristico. Significativo è il ruolo giocato dalla Camera di Bergamo nel corso di questa crisi pesante: la costituzione di una SGR (Società di Gestione del Risparmio), che avrà rilievo decisivo nella realizzazione del progetto condiviso sulla Valle Seriana, si accompagna a interventi consistenti in materia di accesso al credito (attraverso il sostegno a Confidi) delle PMI (Piccole Medie Imprese), ad una nuova fase delle relazioni con il sistema bancario da parte di imprese e sindacati».

Per questo motivo Cisl, Cgil e Uil affermano la necessità di dare continuità a questi interventi, «evitando ripiegamenti sulla centralità delle singole Categorie». I sindacati di Bergamo esprimono «una valutazione positiva sull’operato degli ultimi anni della Camera condotto mediante una governance equilibrata» e al tempo stesso evidenziano alcune criticità: «la dimensione progettuale intercategoriale deve registrare un impegno maggiore in termini di risorse; la relazione diretta con le imprese (attraverso progetti e bandi) deve svilupparsi con maggiore efficacia».

«Tutto ciò - prosegue la nota - in una fase storica nella quale sul territorio bergamasco si sono verificati importanti trasformazioni: il contributo al PIL bergamasco da parte dell’industria si è ridimensionato; il comparto manifatturiero si è contratto sia in termini di volumi che in termini di addetti; il terziario si è allargato anche per effetto delle esternalizzazioni delle grandi imprese e per una nuova attenzione ad attività sin qui decisamente sottovalutate come il turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente , lo sviluppo di servizi innovativi alle imprese».

Ma i sindacati ritengono anche che sia «necessaria una rinnovata capacità di fare sistema, superando logiche puramente corporative del sistema produttivo ed economico territoriale». E per Cisl Cgil e Uil vanno «riprogettate le mission e il ruolo delle diverse società della Camera di Bergamo. Pensiamo ad esempio alla creazione di un Centro per l’innovazione che veda insieme Servitec e Bergamo formazione per progetti, ricerca, diffusione dell’innovazione di processo e di prodotto per le piccole e medie imprese in rete anche con i centri di innovazione privati (es, Km Rosso)».

I sindacati nel documento formulano anche una serie di priorità:
a)
interventi di accompagnamento alla trasformazione dell’economia bergamasca nella direzione della sua decisa qualificazione ( innovazione, internazionalizzazione, capitale umano adeguato);
b) la tenuta degli asset che assicurano la tenuta della competitività territoriale;
c) lo sviluppo della relazione con le Istituzioni bergamasche in modo da assicurare sinergie ed integrazioni dei servizi tra diverse realtà operanti sul territorio per lo sviluppo sostenibile, più coordinamento e sostegno alle vocazioni degli ambiti locali, favorire il consolidamento delle piccole imprese anche attraverso processi di aggregazione, razionalizzazione delle informazioni statistiche (CCIAA, Università, Provincia);
d) la crescita dell’attenzione camerale alla dimensione ambientale, alle questioni relative all’energia, alla cultura impegnando risorse in questa direzione nell’intento di valorizzare l’ambiente, la green economy, la cultura, l’innovazione, la creatività.

In conclusione, i sindacati «guardano con preoccupazione al dibattito che accompagna il rinnovo degli organismi camerali: contenuti e programmi devono costituire la centralità del confronto tra i soggetti locali chiamati ad una prova di lungimiranza per il benessere economico e sociale della bergamasca. La Camera di Commercio non è una semplice emanazione delle Associazioni di categoria, ma un Ente pubblico finanziato anche con risorse pubbliche e rappresenta il luogo di promozione e di realizzazione del Sistema Bergamo: l’unitarietà degli intenti e la decisione nel perseguire obiettivi trasversali, al di là delle diverse opzioni di settore, politiche o culturali, è l’unico modo per condividere le strategie di uscita dalla crisi che investe le imprese e i lavoratori. Il sindacato bergamasco, come ha fatto in questi anni, intende spendersi e offrire il suo contributo alla Camera di Commercio per un governo e un progetto condiviso».

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