Famiglie, cala il potere d'acquisto
Nel 2010 sarà peggio. Dì la tua

Cala il potere d'acquisto delle famiglie italiane. In un anno è diminuito dell'1,6%. A renderlo noto è l'Istat, spiegando che il dato è riferito al reddito reale, mentre il reddito nominale è diminuito dell'uno per cento. La crisi, in sostanza, ha spinto le famiglie a contrarre consumi e investimenti più di quanto consentiva loro il reddito disponibile. Invece è aumentato il risparmio. Da ottobre 2008 a settembre 2009 il potere d'acquisto delle famiglie italiane è diminuito infatti dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nel periodo considerato i consumi sono diminuiti in maniera maggiore rispetto al reddito (-1,5%) mentre la propensione al risparmio delle famiglie segna un aumento dello 0,4% (+0,2% su base congiunturale). Complessivamente la propensione al risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, nel periodo ottobre 2008-settembre 2009 è stata pari al 15,4%.

Secondo le associazioni Federconsumatori e Adusbef il calo del potere d'acquisto delle famiglie italiane è maggiore, valutabile tra l'1,8% e l'1,9%, pari a 565 euro all'anno. «Un drammatico crollo - scrivono in una nota congiunta - dovuto agli effetti della pesante crisi economica che ha investito il Paese, determinando un aumento vertiginoso di cassa integrazione e licenziamenti. Ad aggravare ulteriormente la situazione, si prospettano nel 2010 nuovi aumenti consistenti (dall'assicurazione auto ai trasporti, dai carburanti alle bollette di gas, acqua e rifiuti), che comporteranno una maggiore spesa per le famiglie di 660 euro annui».

Secondo i dati diffusi dall'Istat, prosegue la flessione del tasso di investimento delle famiglie, che nel terzo trimestre 2009 si è attestato al 9%, 0,3 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una riduzione degli investimenti (-2,9%) molto superiore a quella del reddito disponibile (-0,4%). Rispetto allo stesso periodo del 2008 il tasso di investimento delle famiglie si è ridotto di 0,8 punti percentuali.

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