Effetto crisi, oggi sono di più
i giovani che si mettono in proprio

Negli ultimi sei mesi del 2009 sono nate in Lombardia più di 14 mila nuove imprese individuali: circa una su 4 ha come titolare un under 30. I giovani che hanno aperto un'impresa individuale negli ultimi sei mesi del 2009 in Lombardia rappresentano il 23,8% sul totale delle nuove aperture, un dato  più elevato rispetto al 2008 (21,3%): Bergamo si colloca sopra la media, con un 26,9 % nel 2009 rispetto al 22,4% del 2008.

Le percentuali più alte si registrano però a Cremona e Lodi, dove i giovani che hanno aperto un'impresa negli ultimi sei mesi del 2009 rappresentano rispettivamente il 30,9% e il 30,2% delle nuove aperture. E il 70% dei nuovi imprenditori nati a Monza e Brianza tra il 2008 ed il 2009 sono ex dipendenti, circa 13 punti percentuali in più rispetto a quanto accadeva prima della crisi, quando la medesima percentuale si attestava al 57%.

Tra coloro i quali hanno deciso di mettersi in proprio durante la crisi, l'8,2% è rappresentato da chi ha perso il posto di lavoro, circa il doppio rispetto a quanto accadeva prima. E il 47,5% ha scelto di aprire un'impresa durante la crisi perché spinto da un forte desiderio di autonomia.

È quanto emerge dalla ricerca “Crisi globale e capitalismo dei piccoli”, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con A.A.STER e presentata oggi a Monza.

«Da questa crisi - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - si esce tutti insieme, facendo diventare più solide le alleanze, che già ci sono, mettendo insieme le piccole e medie imprese, e le istituzioni, per fare quella massa critica di know–how e risorse per affrontare alcune emergenze come quella del lavoro. E la priorità sono i giovani, a partire da quelli che fanno impresa, perché, in questo momento di crisi, non ci sono solo i giovani precari dipendenti ma anche i giovani precari imprenditori».

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