Riciclaggio, Bergamo non è esente
Quasi 200 le operazioni sospette

Nel corso del 2009, l'attività antiriciclaggio svolta dalla Guardia di Finanza nella provincia di Bergamo ha comportato 190 segnalazioni di operazioni sospette; 5 ispezioni antiriciclaggio e lo svolgimento di indagini di polizia giudiziaria. Questi servizi hanno permesso di “controllare” 76 persone responsabili di violazioni alla legge sul riciclaggio; scoprire che trasferimenti per oltre 27 milioni di euro sono avvenuti al di fuori del circuito degli intermediari finanziari; denunciare quatto persone per il reato di riciclaggio ed altre tre per quello di esercizio abusivo dell'attività finanziaria.

Interessante anche mettere in risalto i risultati in materia di usura, settore in cui sono state denunciate 10 persone, in alcuni casi scoperte durante le attività di antiriciclaggio.

Da questi dati, forniti dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, Giancarlo Trotta, è partita l'analisi del convegno organizzato da FIBA(bancari) e SLP(poste) CISL sull'antiriciclaggio negli istituti di credito. “Antiriciclaggio: una babele di situazioni, un unico responsabile: chi lavora”, il titolo, che ha spinto Giordano Alborghetti, segretario generale dei Bancari Cisl, a affermare che “tra un sindacato del dire e un sindacato del no a prescindere, noi da sempre preferiamo stare in mezzo alle persone, portando il nostro contributo per trovare le soluzioni più idonee nel risolvere i problemi delle persone che lavorano, a volte sbagliando, ma con l'onestà, la trasparenza e la consapevolezza che stando ai margini i problemi da soli non si risolvono. Oppure come questa sera fornendo ai colleghi gli strumenti più idonei per affrontare con la piena consapevolezza le tematiche sempre più complesse del mondo del lavoro”.

Negli ultimi mesi, infatti, si è assistito ad un fenomeno rilevante d'indagini nei confronti di lavoratori bancari a causa di violazioni delle norme antiriciclaggio, tanto da porre ancor di più il tema del riciclaggio al centro dell'attenzione e delle preoccupazioni della categoria. Di fronte così all'esigenza di dare un'immediata risposta all'esigenza dei lavoratori di avere un approfondimento della materia la Fiba Cisl sta offrendo una riflessione divulgativa, ma puntuale e critica, sul tema dell'antiriciclaggio.

“Da tempo chiediamo alle aziende di credito maggiore attenzione agli aspetti formativi – ha detto Andrea Battistini, della segreteria bergamasca di Fiba Cisl - che, in un contesto complesso quale quello attuale, diventano fondamentali. L'importanza della formazione continua crea valore aggiunto non solo per il lavoratore, ma per le stesse aziende e per la clientela. Purtroppo dobbiamo constatare come a volte la formazione erogata sia insufficiente e poco approfondita, specialmente su materie complesse, con risvolti anche penali per i lavoratori”.

L'appuntamento nel salone Riformisti della Cisl di Bergamo è partito dall'analisi di una sentenza della Cassazione (n. 23017 del 24 settembre 2009) che, limitando l'uso del denaro contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenendo l'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, sottolinea la responsabilità del responsabile di filiale, che deve riferire all'organo direttivo della banca, il quale dopo una valutazione delle segnalazione, deve provvedere a trasmetterle all'autorità competente.

Pertanto occorre una maggiore assunzione di responsabilità in capo ai lavoratori del credito, che diventano soggetti fortemente responsabilizzati, con uno spazio di manovra ridottissimo nella valutazione degli elementi che portano a definire sospetta un'operazione, mentre, scrive la Suprema Corte, è l'organo direttivo della banca ad avere la discrezionalità, potendo apprezzare tutto l'insieme degli elementi di valutazione, di segnalare o meno.

Pertanto – ha concluso Battistini – “consigliamo ai colleghi di provvedere a segnalare alle aziende ogni qualvolta sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio”. “Riteniamo indispensabile ritornare ad una formazione in aula e maggiormente approfondita, nonché continua, su tutte le materie che comportino responsabilità in capo ai lavoratori o che siano riferibili alla salute e sicurezza sui posti di lavoro, o alla tutela dei consumatori”.

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