Infortuni sul lavoro, l'Anmil:
nel 2008 ferite 3.964 donne

Anche quest'anno l'Anmil dedica l'8 marzo, Festa della donna, al sacrificio sul lavoro che le donne continuano a subire a seguito di infortuni e malattie professionali. «Come associazione che tutela e riunisce oltre 460mila invalidi e mutilati del lavoro in tutta Italia - spiega il presidente Luigi Feliciani - l'Anmil in numerose occasioni ha voluto analizzare la condizione delle donne infortunate nella società, con l'obiettivo di evidenziare, per superare, le diverse difficoltà che una donna incontra, rispetto ad un uomo, sia nella ordinaria gestione del lavoro e della famiglia, sia nel superare un evento traumatico quale può essere un incidente sul lavoro».

Per puntare l'attenzione su queste problematiche l'Anmil ha promosso nell'ultimo anno un importante concorso musicale, “Note Scordate”, che culminerà in un concerto sabato 6 marzo con l'esibizione dal vivo dei venti finalisti e la premiazione dei migliori brani dedicati, appunto, alla condizione della donna nella dimensione lavorativa e all'indomani di un infortunio.

«Quanto poi alla tutela assicurativa delle donne - continua Feliciani - è da ammettere che il legislatore non ha fino ad ora brillato nel riconoscere differenze di genere che pure esistono. Non si tiene infatti conto dei diversi riflessi che un infortunio sul lavoro o una malattia professionale hanno su una donna piuttosto che su un uomo: dalla perdita di un arto, ad esempio, ad una cicatrice, alla riduzione di funzionalità, che ledono capacità ed abilità, ma prima ancora dignità personale e sociale».

Sono 3.964 gli infortuni denunciati dalle aziende bergamasche del settore industriale nel 2008, che riguardano personale femminile. In tutta Italia, le donne invalide per un infortunio sul lavoro o una malattia professionale titolari di indennizzo dell'Inail erano al 31 dicembre 2009 ben 106.881, cioè circa il 15% del totale degli indennizzi, mentre si può valutare che le donne titolari di rendite ai superstiti siano un numero prossimo a 110.000 unità: complessivamente le donne che percepiscono un indennizzo permanente, diretto o ai supersiti, sono oltre 215.000, cioè più di un quarto del totale degli indennizzi erogati dall'Inail.

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