Olvan Lurano, niente esuberi
ma un contratto di solidarietà

Archiviati i 54 esuberi annunciati, è stato firmato oggi un accordo per l'avvio di un contratto di solidarietà alla Olvan Spa di Lurano, azienda metalmeccanica che occupa poco più di 150 persone. Quasi esaurita la cassa integrazione ordinaria, a marzo l'azienda aveva annunciato la cinquantina di esuberi.

 I sindacati presenti in fabbrica, la Fiom Cgil e la Fim Cisl, avevano allora chiesto di poter discutere i termini di un contratto di solidarietà che permettesse di salvaguardare tutti i posti di lavoro. «L'azienda si è resa disponibile alla discussione  - spiega Gennaro Palazzo, della Fiom Bergamo - e, dopo tre mesi e mezzo di trattativa oggi abbiamo firmato».

Si tratta di un contratto di solidarietà della durata di 24 mesi, a partire dal 28 giugno prossimo, che coinvolgerà 98 lavoratori sui 154 in organico. L'utilizzo della solidarietà oscillerà tra percentuali del 10% e del 90% di ore lavorate in meno, per una diminuzione di orario complessivamente del 57%. La solidarietà viene pagata per l'80% dello stipendio originario.

«Credo sia stato raggiunto un importante risultato che tutela i livelli occupazionali dell'azienda e il reddito dei lavoratori, dandoci la possibilità di uscire dal momento di crisi che ha attanagliato tutto il settore - commenta Luca Nieri della Fim-Cisl -. Va anche sottolineata la disponibilità dell'azienda che ha aperto su questo strumento come invece non è stato possibile in altre realtà e anche l'appoggio della Lia, l'associazione alla quale aderisce l'azienda, che ha pure contribuito alla condivisione sull'adozione di questo ammortizzatore sociale».

L'accordo prevede verifiche periodiche e, nel caso si invertisse la tendenza del mercato, prevede che vengano coinvolti nell'ampliamento dell'orario di lavoro coloro che più sono toccati dalla solidarietà. È previsto anche un controllo ferreo sul lavoro straordinario, che dovrà essere contrattato dall'azienda con le Rsu.

«Non possiamo che vedere come estremamente positivo l'accordo di oggi - conclude Gennaro Palazzo - anche perché negli ultimi due anni l'azienda sembrava avviata a una riduzione certa del personale. Abbiamo proposto la solidarietà e abbiamo convinto i dirigenti Olvan ad avere una prospettiva diversa, a scommettere sul futuro, mantenendo tutti in fabbrica».

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