Edilizia in «profondo rosso»:
persi 200 aziende e 1500 posti

Anche il 2011 si sta chiudendo con una situazione da «profondo rosso» nel settore dell'edilizia. La crisi che attanaglia ogni ambito dell'economia non ha ancora concluso la sua marcia verso il basso. Riflessi negativi anche per la Cassa Edile.

Anche il 2011 si sta chiudendo con una situazione da «profondo rosso» nel settore dell'edilizia. La crisi che dal 2008 attanaglia ogni ambito dell'economia non ha ancora concluso la sua marcia verso il basso e anche per l'anno sociale della Cassa Edile di Bergamo (da ottobre a settembre) il bilancio consuntivo non è positivo, anche se non mancano alcuni segnali da interpretare in ottica di risalita.

«Noi vogliamo essere positivi – ha detto il presidente di Cassa Edile Giulio Pandini -, ma non possiamo illuderci che perdere in due anni 200 aziende e 1.500 posti di lavoro sia una cosa facilmente superabile, anche e soprattutto in un territorio come la provincia di Bergamo che fa del mercato delle costruzioni uno dei suoi punti di forza. Se a questi dati aggiungiamo quelli degli artigiani (non presenti nei numeri di Cassa Edile) sforiamo il tetto dei 3000 edili senza lavoro».

«La nostra positività - dice Pandini - allora la riversiamo sulla possibilità che il trend di crescita della crisi possa rallentare ulteriormente, come già accaduto durante quest'anno e continueremo a puntare sui servizi che la Cassa Edile eroga ai soci, spesso unico appoggio sostanziale in periodi di forti incertezze come questo. A tal proposito ci piace sottolineare come il nostro ente sia stato capace di sostenere con oltre 160 mila euro l'integrazione di altri ammortizzatori sociali per quasi 600 lavoratori, mentre dall'altro lato continua il nostro sforzo per allargare la conoscenza del Durc (documento di regolarità contributiva), grazie al quale si riesce a controllare la regolarità del lavoro e degli appalti. Ci fa piacere anche qui sottolineare come dai nostri grafici emerga che le aziende in regola con il Durc rimangano più facilmente in attività di quelle irregolari. Su questo aspetto il lavoro di divulgazione di Cassa Edile prevede una serie di incontri destinati alle pubbliche amministrazioni».

«Il nuovo governo dovrà necessariamente mettere in pratica tutte le azioni utili per il rilancio del comparto delle costruzioni, che è anticiclico per antonomasia e rappresenta il 12% del Pil dell'Italia». Gabriele Mazzoleni, segretario Filca Cisl e vice presidente di Cassa Edile, ritiene che «in particolare sarà importante tenere in debita considerazione le proposte avanzate dagli Stati Generali delle Costruzioni, un vero esempio di coesione sociale perché fondati ed animati dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni imprenditoriali. Modificare il Patto di stabilità per sbloccare gli investimenti degli Enti locali virtuosi, riqualificare le città ed il territorio, puntare sulla qualità del costruire e sugli investimenti energetici, selezionare le imprese con strumenti come la Patente a Punti e vigilare sulla regolarità e legalità nei cantieri: sono questi  i primi, prioritari interventi che potranno ridare fiato al settore».

«Inoltre, da parte sindacale come  da quella datoriale, l'attenzione massima dovrà sempre essere rivolta alla sicurezza e alla regolarità dell'impresa.
Proprio per aumentare la sicurezza sul lavoro, a fine ottobre le parti sociali del settore delle costruzioni hanno presentato al ministero del Welfare un avviso comune sulla ‘Patente a Punti Edile', uno strumento in grado di rendere il cantiere più sicuro, strutturato e regolare, privilegiando l'aspetto preventivo e non quello repressivo».

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