Cresce la cassa integrazione
Ma gli esuberi sono in calo

Boom di cassa, soprattutto ordinaria e in deroga, per l'industria bergamasca nel quarto trimestre 2011. E circa 800 lavoratori interinali non hanno visto rinnovare il loro contratto. Un quadro che Confindustria Bergamo definisce «preoccupante».

Boom di cassa, soprattutto ordinaria e in deroga, per l'industria bergamasca nel quarto trimestre 2011. E circa 800 lavoratori interinali non hanno visto rinnovare il loro contratto e dunque sono stati lasciati a casa.

Un quadro non positivo che Confindustria Bergamo, nel suo consueto rapporto trimestrale, definisce «preoccupante» anche se «non drammatico». L'impennata della cassa non è certo da vedersi con favore, ma questa ha evitato gli esuberi, che nel quarto trimestre sono infatti calati rispetto al terzo. E i casi di cessazione d'attività sono stati sporadici.

Che l'ultimo trimestre del 2011 non sia stato, però, particolarmente brillante per l'industria bergamasca nel suo complesso lo dimostra il dato degli interinali (oggi detti somministrati) a cui non è stato rinnovato o prorogato il contratto: sono 783.

Sono loro i primi a pagare il prolungamento della crisi. «Segnali congiunturali preoccupanti, ma non drammatizziamo», dice il vicepresidente di Confindustria Bergamo Silvio Albini, affiancato dal responsabile dell'area sindacale Stefano Malandrini.

Ci sono infatti fior di aziende bergamasche - quelle che esportano - che reggono l'urto della concorrenza, si innovano, investono, macinano utili. «L'industria manifatturiera orobica è solida, tiene - continua Albini - perché fatta di imprese forti e molto proiettate sui mercati internazionali».

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