Albini apre una filatura a Breno
Investimento di 2 milioni di euro

Dopo i campi di cotone, la filatura. È il nuovo investimento che il Cotonificio Albini ha in cantiere in collaborazione con un altro nome storico della tradizione cotoniera italiana: la bresciana Niggeler & Kupfer, fondata nel 1876 come il gruppo seriano.

Dopo i campi di cotone, la filatura. È il nuovo investimento che il Cotonificio Albini ha in cantiere in collaborazione con un altro nome storico della tradizione cotoniera italiana: la bresciana Niggeler & Kupfer, fondata nel 1876 come il gruppo seriano.

E l'obiettivo, sottolinea il consigliere delegato Silvio Albini, «è riportare in Italia la produzione di filati di cotone molto fini che è stata quasi del tutto abbandonata». Con il risultato per il gruppo di compiere «un passo strategico importante per controllare tutta la filiera». La formula è inedita.

L'investimento di 2 milioni infatti sarà sostenuto dal gruppo di Albino, ma i macchinari saranno installati nello stabilimento della Niggeler & Kupfer a Ceto, paese della Val Camonica vicino a Breno. L'operazione è complessa, come la definisce lo stesso Albini, e i dettagli si stanno mettendo a punto. Comunque sarà la NK, filatore e tessitore storico con base operativa a Capriolo, a far funzionare le macchine per una produzione che sarà destinata in gran parte, se non in via esclusiva, ai tessuti per camiceria d'alta gamma di Albini.

La partenza è prevista all'incirca per dopo l'estate. Nella fascia alta del mercato, quella dei tessuti finissimi, il Cotonificio Albini arriverà così ad avere un controllo produttivo diretto su tutta la filiera, dai campi di cotone avviati in Egitto due anni fa alla tessitura e finissaggio passando per la filatura.

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