Brembo via da Federmeccanica
Barcella lascia la guida lombarda

Nel giorno dell'arrivo a Bergamo del ministro Fornero si contano due addii eccellenti: quello di Brembo che lascia Federmeccanica, non sposando più le linee dell'attuale dirigenza, mentre Alberto Barcella lascia la presidenza di Confindustria Lombardia.

Nel giorno dell'arrivo a Bergamo del ministro Fornero si contano due addii eccellenti: quello di Brembo che lascia Federmeccanica, non sposando più le linee dell'attuale dirigenza (Alberto Bombassei non era presente al Donizetti), mentre Alberto Barcella lascia la presidenza di Confindustria Lombardia a un anno dal termine del suo mandato.

Nella lettera ai presidenti delle confederazioni provinciali, spiega che il suo addio è dovuto alle critiche ricevute per la sua presa di posizione nella contesa per la presidenza di Confindustria.

Intanto il ministro del Lavoro Elsa Fornero al Donizetti ha ricevuto solo  applausi tiepidi dalla platea di Federmeccanica. Meglio, comunque, gli imprenditori della piazza che la ha contesta fuori dal teatro.

Ma, presentando la filosofia della discussa riforma del mercato del lavoro, non si aspettava di più e lo fa capire. L'importante è che la riforma passi prima dell'incontro europeo di fine mese.

Il neopresidente di Confindustria Giorgio Squinzi invece ha attenuato le critiche dei giorni scorsi sulla riforma del lavoro, ma senza fare comunque marcia indietro. Un intervento che non ha scaldato i cuori della platea bergamasca.

L'assenza di Bombasseie ha dato corpo alle voci che si rincorrevano nell'ultimo periodo e che avevano come oggetto l'uscita di Brembo da Federmeccanica. Sembrerebbe infatti che il gruppo bergamasco di recente sia uscito dalla federazione, mentre resta iscritto a Confindustria. Il motivo dell'uscita è il segnale che Brembo non sposerebbe alcune linee che Federmeccanica ha adottato di recente, ma maggiori dettagli si potrebbero conoscere nei prossimi giorni.

Barcella invece, come ricorda lui stesso nella lettera di dimissioni inviata nei giorni scorsi, ha scritto: «Durante il confronto per il rinnovo della presidenza della nostra Confederazione, il mio personale appoggio è andato, in modo trasparente, a uno dei due candidati lombardi, senza mai coinvolgere Confindustria Lombardia. Archiviato il confronto tra due eminenti figure dell'imprenditoria italiana, ora il sistema Confindustria è tornato alla sua normale attività. L'amplissima indicazione espressa dall'assemblea per il presidente Squinzi, risultato per il quale, dopo le votazioni in Giunta, mi sono molto adoperato, segnala come sia possibile, anche dopo un'aspra campagna elettorale, ricompattare il nostro sistema».

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