Reggiani Macchine in agitazione
La trattativa si è interrotta

È stato di agitazione alla Reggiani Macchine Spa di Grassobbio dove, dopo oltre dodici mesi di discussione, ancora non c'è accordo sul rinnovo del contratto integrativo. Le parti hanno lasciato il tavolo della trattativa nel mezzo dell'ennesimo incontro.

È stato di agitazione alla Reggiani Macchine Spa di Grassobbio dove, dopo oltre dodici mesi di discussione, ancora non c'è accordo sul rinnovo del contratto integrativo. Le parti hanno lasciato il tavolo della trattativa nel mezzo dell'ennesimo incontro.

Le organizzazioni sindacali e le Rsu di Fiom-Cgil e Fim Cisl hanno proclamato lo stato di agitazione che al momento si concretizza in un blocco immediato degli straordinari fino a data da destinarsi.

Nell'azienda, specializzata nella produzione di macchine per la stampa dei tessuti, lavorano 143 persone: per loro la prossima settimana verrà convocata un'assemblea in cui si valuteranno eventuali altre iniziative di lotta.

“Qui non c'entra la crisi. L'azienda - racconta Emanuele Fantini, della Fim Cisl di Bergamo - si loda continuamente sui giornali dei suoi numerosi exploit commerciali e produttivi, mentre impedisce alle componenti sindacali della fabbrica di negoziare premi e diritti, per i quali si sta trattando senza risultato da oltre un anno e mezzo”.

“Da oltre un anno abbiamo una trattativa aperta per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto nel 2010 - aggiunge Andrea Agazzi della Fiom Cgil di Bergamo - . Le risposte che l'azienda fino ad ora ci ha fornito non sono soddisfacenti, restano ancora nodi rilevanti da sciogliere come quello economico legato al premio di produzione mai rivalutato negli ultimi 15 anni e che l'azienda continua a non voler innalzare. Ma disaccordo c'è anche sul fronte normativo, ad esempio ai capitoli dell'inquadramento dei lavoratori e dell'impiego degli atipici. Il fatto è che l'azienda sembra non volere spendere risorse malgrado stia lavorando bene, le commesse ci siano e la produzione proceda a gran ritmo».

“Oggi – aggiunge Emanuele Fantini, della FIM CISL di Bergamo - la situazione si è interrotta bruscamente, perché l'azienda ci ha comunicato che per lei la trattativa è chiusa. Noi avevamo portato sul tavolo una ampia discussione su professionalità, permessi per malattia,  previdenza complementare, normative per i lavoratori esterni con appalti in azienda e aspetti relativi alla sicurezza. Chiaramente anche il premio di produzione che andrebbe adeguato rientrava nella trattativa, ma viste le condizioni economiche e produttive della Reggiani, non può essere questo l'aspetto che fa cadere la trattativa. Invece l'azienda non vuole discutere, costringendoci a attuare il blocco dello straordinario fino a che non ci saranno novità, mentre nei prossimi giorni si terrà un'assemblea che possa individuare nuove iniziative sindacali da mettere in campo”.

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