Frane e allagamenti, la soluzione?
«Bisogna favorire l'agricoltura»

«Bisogna favorire la riscoperta in atto dell'attività agricola affinché i giovani che stanno manifestando interesse verso questa attività diventino tante sentinelle dell'ambiente e lo tutelino». Lo sostiene il presidente di Coldiretti Bergamo.

«Bisogna favorire la riscoperta in atto dell'attività agricola affinché i giovani che stanno manifestando interesse verso questa attività diventino tante sentinelle dell'ambiente e con il loro lavoro lo tutelino e lo gestiscano correttamente, preservandolo dal dissesto idrogeologico, soprattutto nelle aree montane e più fragili, ma anche in pianura dove si sta facendo uno scempio del suolo agricolo». Lo sostiene il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio dovo che anche recentemente si sono avute dimostrazioni eclatanti (frane e non solo) della fragilità del nostro territorio.

La situazione è preoccupante in tutto il paese. Sono circa 5.500 i comuni italiani, il 70% del totale, a rischio idrogeologico, di questi 1.700 sono a rischio frana e 1285 a rischio alluvione. Secondo uno studio dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) a livello nazionale le frane sono più di 470 mila e interessano quasi il 7% del territorio.

«Se vogliamo  prevenire smottamenti e altri fenomeni franosi - afferma Brivio - dobbiamo evitare lo spopolamento delle nostre montagne e delle aree rurali in generale con politiche che favoriscano lo sviluppo e il mantenimento dell'attività agricola e la quotidiana opera di manutenzione realizzata dagli imprenditori agricoli. E' necessaria una netta inversione di rotta anche per quanto riguarda la cementificazione incontrollata delle nostre campagne che sono sempre più stravolte da cemento e asfalto».

Non può infatti essere sottovalutato il fatto che nella nostra provincia negli ultimi 10 anni è stato consumato il 24% della superficie agricola, facendo poco o nulla per ripristinare la rete di scolo delle acque.

«Investire sull'agricoltura è la prima opera di prevenzione per un territorio che si sta dimostrando malato  – sottolinea il direttore di Coldiretti Bergamo Gianfranco Drigo –  perché oltre a creare posti di lavoro si evita lo spopolamento. Promuovere l'insediamento di imprese agricole significa favorire la pulizia dei boschi, la manutenzione delle reti idriche, la lavorazione dei terreni, lo sfalcio dei prati nonché la creazione delle condizioni affinché l'acqua possa defluire senza creare danni. In generale la gestione efficiente delle acque è strettamente collegata alla garanzia di sistemazione idraulica del suolo per evitare sia gli sprechi che i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico».

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