Gualeni: mai vista un crisi così
Si salvano le produzioni di nicchia

Oggi è sindaco di Castro, ma la forma mentis del sindacalista (è stato segretario generale della Cisl di Bergamo dal 1996 al 2004) non l'ha affatto perduta, anzi dice che questa l'ha aiutato molto nel rapporto diretto con la comunità del lago d'Iseo.

Oggi è sindaco di Castro, ma la forma mentis del sindacalista (è stato segretario generale della Cisl di Bergamo dal 1996 al 2004) non l'ha affatto perduta, anzi dice che questa l'ha aiutato molto nel rapporto diretto con la comunità del lago d'Iseo.

Tra le altre cose, Mario Gualeni oggi si deve occupare di gallerie, che dovrebbero risolvere il problema della strada rivierasca dell'Alto Sebino «bombardata» da una frana di massi che l'ha resa impercorribile. Dalle gallerie del lago al tunnel della crisi, il passo è breve.

«Una crisi così pesante, quando facevo il sindacalista, non l'ho mai vissuta. Penso agli anni Ottanta, quando ero segretario generale dei tessili: allora il tessile ogni 5-6 anni viveva crisi cicliche che portavano a ristrutturazioni anche traumatiche, con fabbriche che da mille dipendenti scendevano di colpo a 300-400. Tuttavia, quelle pur gravi crisi erano settoriali e neppure lontanamente paragonabili all'attuale, pesante recessione. Adesso è una crisi generale che investe tutta l'economia e in particolare la struttura produttiva. E dato che l'ossatura del tessuto economico di Bergamo è basata sul manifatturiero, è una crisi particolarmente sentita da noi, dalla quale non usciremo tanto facilmente». Ma non tutto è perduto, secondo Gualeni.

«Per fortuna, abbiamo ancora qualche imprenditore che continua a credere nell'industria manifatturiera ed è in grado di reggere a questa crisi, penso ai Bombassei, ai Radici, ai Sestini, ai Mazzoleni, ai Bosatelli, ai Pandini, per fare qualche nome».

Anche il tessile è double face. «Questo settore non avrà una grande prospettiva, ad eccezione delle produzioni di nicchia e di alta qualità, di cui è, ad esempio, protagonista l'imprenditore Silvio Albini. Un prodotto che gli consente di reggere sul mercato e di sostenere la sua attività produttiva che ha pochi concorrenti del suo livello nel mondo».

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