Il nuovo leader della CdO:
«Sull'Ubi non saremo spettatori»

Il nuovo presidente della Compagnia delle Opere, Alberto Capitanio ha fretta di voltare pagina. Si è presentato annunciando di voler dialogare con tutti e ha mosso subito le acque proponendo un'occasione di business per gli imprenditori edili.

Il nuovo presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, Alberto Capitanio ha fretta di voltare pagina. Si è presentato annunciando di voler dialogare con tutti e ha mosso subito le acque proponendo un'occasione di business per gli imprenditori edili bergamaschi, destinazione Russia.

Capitanio, lei è arrivato dopo le note vicissitudini giudiziarie: come se ne esce?
«Parlando, spiegando, soprattutto lavorando. Ribadisco che, se responsabilità verranno accertate, saranno a carico personale. Non esiste nessun coinvolgimento della Cdo: so quello che dico, conosco bene l'associazione, altrimenti non avrei mai accettato questo incarico».

Sulla Camera di commercio, vostro vecchio cavallo di battaglia: continuerete a polemizzare?
«Neanche per sogno. Quella stagione, con le sue luci e ombre, è finita. Vogliamo dare un contributo sempre più costruttivo».

C'è chi ipotizzava una vostra lista in occasione dell'assemblea Ubi.
«Lo escludo, però non faremo da spettatori. Teniamo troppo ai destini della nostra banca, siamo assolutamente contrari alla sua trasformazione in Spa. Valuteremo se esistono i presupposti per appoggiare una lista che sappia difendere il management soprattutto della Popolare di Bergamo, che in questi anni ha dimostrato un attaccamento e un'attenzione al territorio fuori dal comune».

Leggi l'intervista di Maurizio Ferrari ad Alberto Capitanio su L'Eco in edicola giovedì 28 febbraio

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