Ubi respinge tutte le accuse
«Procedure regolari per le liste»

Il Consiglio di sorveglianza straordinario (Cds) di Ubi - riunitosimartedì proprio per esaminare le accuse mosse in un esposto a Bankitalia e Consob da Giorgio Jannone, e anche quella di Andrea Resti - ha respinto punto per punto ogni addebito.

Accuse respinte al mittente. Il Consiglio di sorveglianza straordinario (Cds) di Ubi - riunitosimartedì proprio per esaminare le accuse mosse in un esposto a Bankitalia e Consob da Giorgio Jannone, a capo della lista «Ubi Banca, ci siamo» circa presunte irregolarità nella raccolta delle firme per presentare la lista ufficiale di Andrea Moltrasio, e anche quella di Andrea Resti - ha respinto punto per punto ogni addebito.

Il cuore della risposta di una memoria lunga ben 28 pagine parla di «verifiche condotte dalle competenti strutture della banca in occasione del deposito delle liste», e altre compiute successivamente dopo le comunicazioni di Jannone: al termine di questi controlli «il Consiglio di sorveglianza di Ubi conferma che la procedura di presentazione e validazione delle liste si è svolta in maniera del tutto regolare e non sono stati riscontrati elementi tali da inficiare il regolare deposito di ciascuna delle tre liste presentate e, quindi, il regolare andamento dei lavori dell'assemblea convocata per il 20 aprile». In merito poi alle accuse di disparità di trattamento da parte degli organi di Ubi circa il periodo di tempo occorso per la validazione, Il Consiglio di sorveglianza precisa che la differenza non è stata di 10 ore, ma di quattro ore e mezzo per Jannone, contro le tre della lista ufficiale. E ciò perché la lista «Ubi Banca, ci siamo», «a differenza delle altre due liste, non era accompagnata dall'elenco nominativo dei soci presentatori, che, pertanto, è stato redatto da personale addetto della banca, con allungamento dei tempi».

In conclusione, «dall'analisi della documentazione non si rileva alcuna disparità sostanziale nei modi e nei tempi tale da far presumere il mancato rispetto della par condicio». Anche su altri punti sollevati da Jannone (improprio utilizzo delle strutture della banca per la raccolta firme della lista ufficiale; modalità di raccolta e autenticazione delle sottoscrizioni dei soci; documentazioni allegate), il Consiglio di sorveglianza replica nel dettaglio ad ogni rilievo. Lo stesso dicasi a proposito dei presunti collegamenti tra le liste Moltrasio e Resti, come richiesto dalla Consob a Ubi «in ragione di affermazioni, non supportate da elemento probatorio, formulate» da Jannone secondo cui la lista di Resti «avrebbe conseguito il numero di firme indicato dallo statuto grazie all'appoggio della governance attuale»: il Cds rileva che «le affermazioni del dott. Jannone non risultano supportate da alcun elemento», ribadendo «l'assoluta estraneità della banca rispetto alla lista "Ubi, banca popolare!"».

In relazione poi al videomessaggio, Ubi ritiene che il presidente Zanetti non ha fatto altro che «richiamare il senso di responsabilità del personale della Popolare, nel delicato momento attraversato, alla massima correttezza nell'attività lavorativa e professionale, richiamo tanto opportuno quanto generico». Nel frattempo Norges Bank è risalita oltre il 2% nel capitale di Ubi Banca.

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