Annata buona per le olive orobiche
Il clima ha aiutato i raccolti

Prodotto di nicchia e di buon pregio. Quello del 2013, è un olio extravergine di oliva di ottima qualità, di minor resa rispetto al passato e con una produzione in costante crescita per un comparto, quello orobico, sempre più in espansione con oltre 450 produttori.

Prodotto di nicchia e di buon pregio. Quello del 2013, è un olio extravergine di oliva di ottima qualità, di minor resa rispetto al passato e con una produzione in costante crescita per un comparto, quello orobico, sempre più in espansione con oltre 450 produttori.

Un giro d’affari che coinvolge le aree dell’Alto e Basso Sebino in primis, quindi la Valcalepio, le colline di Scanzo, le zone di Cenate, l’hinterland cittadino e sino a Cisano e Calusco. Sembrano essere queste le indicazioni che giungono dal fronte dell’olio d’oliva made in Bergamo, che tra le caratteristiche vanta anche poteri antiossidanti.

L’annata di quest’anno, con la spremitura che si avvia questa settimana al capolinea, si annuncia di alto livello per la qualità dell’olio prodotto dagli oltre 170 mila ettari di superficie di oliveti con poco meno di 70 mila piante.

Ma se è arrivata quest’anno la «fumata bianca» sul fronte qualitativo dell’olio extra vergine d’oliva orobico, decresce al contrario la resa delle olive al frantoio, che si attesta fra il 9% e il 11%, contro un media del 11-13%. Mentre altri positivi riscontri arrivano dalle quantità di olive raccolte, in incremento del 20% circa rispetto allo storico.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 4 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA