Cifa, giovedì sciopero a Zanica
Fip, tra fallimento e rilancio

Si tiene giovedì 23 gennaio in Assolombarda il primo incontro tra la direzione Cifa e i sindacati sul piano di riorganizzazione. Nella sede di Zanica ci sono 80 lavoratori, 15 a rischio esubero. Giovedì sciopereranno. Clima di attesa e tensione alla Fip di Ghisalba.

Si tiene giovedì 23 gennaio in Assolombarda il primo incontro tra la direzione Cifa e i sindacati sul piano di riorganizzazione. Per fronteggiare la crisi del settore e la forte concorrenza dei prezzi nei mercati internazionali l’azienda prevede un piano di riduzione di costi, lo spostamento di alcuni prodotti in Cina e 120 esuberi di personale sui 650 dipendenti dei tre stabilimenti presenti in Lombardia: Senago a Milano (390 dipendenti, 75 esuberi), Castiglione delle Stiviere a Mantova (180 dipendenti e 30 esuberi), Zanica a Bergamo (80 dipendenti e 15 esuberi).

«Occorre chiarezza sugli impegni industriali e gli investimenti per il futuro e sul mantenimento degli stabilimenti produttivi e delle attività di ricerca, per fugare i rischi di disimpegno dal nostro Paese da parte del gruppo - afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Chiediamo inoltre un forte impegno di tutela e salvaguardia dell’occupazione, con la piena responsabilizzazione dell’azienda, che sappia valorizzare le grandi competenze umane e professionali, e affrontare da posizioni di forza le difficoltà del mercato».

A sostegno delle proposte che i sindacati porteranno all’incontro in Assolombarda, per giovedì mattina è stato proclamato dalle Rsu e dai sindacati di categoria Fim e Fiom uno sciopero di due ore di tutti i lavoratori del sito di Senago, Zanica e Castiglione delle Stiviere.

Cifa, Compagnia Italiana Forme Acciaio, si occupa della ricerca, progettazione, e produzione di betoniere e pompe per il calcestruzzo, macchinari utilizzati nel settore delle costruzioni. L’azienda fa parte della multinazionale Zoomlion, un gruppo cinese della regione dello Hunan, tra i leader nel mercato, un gruppo industriale articolato e presente in settanta nazioni in tutto mondo.

Clima di attesa e tensione alla Fip Spa di Ghisalba, la Fabbrica Italiana Pallets che fino a qualche tempo fa dava lavoro a circa 100 persone. Da qualche mese, infatti, l’azienda vive una forte crisi che ha costretto a aprire la procedura di Cassa Integrazione straordinaria per 47 lavoratori, mentre altri 41 sono tuttora in attività.

Ultimamente la Fip ha stretto un accordo con Effegi Pallets che ha affittato un ramo d’azienda, ma che, è il pensiero delle diverse parti in causa, con una proposta non congrua rispetto all’effettivo valore di produzione e immobili, in attesa, forse, che la procedura di concordato o fallimento producesse maggiore chiarezza nella questione.

La Fip intanto ha presentato una richiesta di procedura per concordato, opportunità per la quale premono anche le organizzazioni sindacali, perché permetterebbe ai lavoratori in Cigs di continuare a usufruire dell’ammortizzatore. «Abbiamo di recente avuto un incontro con il Commissario sull’iter del concordato - dicono Silver Facchinetti di Filca Cisl e Marco Bonetti di Fillea Cgil -. È stato positivo, anche grazie alla sensibilità dimostrata per le problematiche occupazionali e le rassicurazioni circa l’effettiva possibilità di realizzare il concordato stesso. Oggi noi auspichiamo un tavolo che in breve tempo riunisca tutti gli attori della vicenda, Effegi compresa, che si era detta disponibile a investire ingenti risorse per il rilancio del sito, per valutare azioni e proposte utili a impedire il fallimento dell’azienda di Ghisalba».

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