Cifa, svolta sui 120 esuberi:
riorganizzazione concordata

Svolta sui 120 esuberi annunciati da Cifa nei giorni scorsi. L’azienda ha dichiarato la volontà di rafforzare la presenza sul mercato e ha accettato la richiesta dei sindacati di evitare procedure unilaterali e di concordare il processo di riorganizzazione.

Svolta sui 120 esuberi annunciati da Cifa nei giorni scorsi. Nel corso dell’incontro tenutosi nel tardo pomeriggio di mercoledì 5 febbraio, l’azienda che produce autobetoniere e pompe per il calcestruzzo, controllata dal gruppo cinese Zoomlion, ha dichiarato la volontà di rafforzare la presenza sul mercato e ha accettato la richiesta dei sindacati di evitare procedure unilaterali e di concordare il processo di riorganizzazione.

Nell’incontro sono state discusse alcune ipotesi che prevedono il ricorso alle uscite incentivate e al contratto di solidarietà.

«Siamo soddisfatti che stia prevalendo la responsabilità delle parti - dichiara Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia che segue la trattativa -. Ciò dimostra che non vi è alcun bisogno delle forzature delle procedure di mobilità che molte aziende attuano e che sono fondamentali le corrette relazioni sindacali, per affrontare i problemi e tutelare adeguatamente l’occupazione».

La prossima settimana si terranno le assemblee con i lavoratori e si aprirà un nuovo round di incontri per definire tutti i punti aperti e giungere ad un’ipotesi di accordo. A fine gennaio l’azienda ha annunciato 120 esuberi di personale sui 650 dipendenti dei tre stabilimenti presenti in Lombardia: Senago a Milano (390 dipendenti, 75 esuberi), Castiglione delle Stiviere a Mantova (180 dipendenti e 30 esuberi), Zanica a Bergamo (80 dipendenti e 15 esuberi).

Cifa, Compagnia Italiana Forme Acciaio, si occupa della ricerca, progettazione, e produzione di betoniere e pompe per il calcestruzzo, macchinari utilizzati nel settore delle costruzioni. L’azienda fa parte della multinazionale Zoomlion, un gruppo cinese della regione dello Hunan, tra i leader nel mercato, un gruppo industriale articolato e presente in settanta Nazioni in tutto mondo.

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