Coldiretti sulla Bergamo-Treviglio
«Senza chiarezza, timori per l’agricoltura»

Il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, non ci sta ad accettare passivamente un’opera dal forte impatto sulla realtà agricola provinciale e sulla qualità della vita dei cittadini.

«Sono state stanziate ingenti risorse pubbliche regionali, per le quali lascio agli amministratori deciderne la priorità nell’assegnazione, si moltiplicano i proclami sulla paternità ed il sostegno all’autostrada Bergamo Treviglio ma ancora non c’è chiarezza su quale sia il progetto e quindi sul suo reale impatto, se non quello certo e devastante sulla realtà agricola ed ambientale del territorio e questo fa aumentare i timori e l’inquietudine per il futuro delle tantissime aziende agricole investite dal tracciato». Il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, non ci sta ad accettare passivamente un’opera dal forte impatto sulla realtà agricola provinciale e sulla qualità della vita dei cittadini.

«Per una oggettiva e responsabile valutazione dell’opera e della sua reale utilità - sostiene Brivio - credo sia necessaria una analisi d’insieme del tessuto stradale di quel “sistema” territoriale, soprattutto dopo gli stanziamenti assicurati per strade e tangenziali (circonvallazione di Verdello e di Boltiere per complessivi 8 milioni di euro dello stesso “piano Marshall“ e tangenziale di Comunuovo con risorse Anas) progettate, ed ora finanziate, con il medesimo scopo di togliere il traffico dai rispettivi centri abitati e velocizzare il collegamento tra Bergamo e Treviglio» .

Per il presidente di Coldiretti Bergamo è necessario che siano chiariti i dettagli progettuali di un’opera che a seconda delle modalità di realizzazione (il numero di corsie, scavata in trincea o realizzata a livello di suolo o sopraelevata?) avrà sicuramente un pesante effetto sugli equilibri ecologici di una zona tra le più fertili della Lombardia.

«Auspichiamo che tra le moderne soluzioni tecnologiche da adottare - sottolinea - non si faccia passare quella che vedrebbe la costruzione della strada in trincea che oltre che arrecare un danno permanente all’agricoltura di pianura con una maggior sottrazione di suolo fertile, potrebbe pericolosamente compromettere il delicato sistema irriguo ma soprattutto quello idraulico e di deflusso delle acque ormai imprescindibile per la sicurezza delle popolazioni visti i fenomeni meteorologici sempre più intensi e pericolosi» .

«Di chiarezza e responsabilità - prosegue Brivio - credo ci sia maggiore urgenza riguardo a tale opera anziché spendersi tanto nel cercarne la giustificazione in ipotetici benefici verso territori, e mi riferisco alle nostre Valli, che avrebbero invece bisogno di ben altre opere ( da quelle a prevenzione del dissesto idrogeologico alle infrastrutture digitali e telematiche, per garantire sicurezza e toglierle da un penalizzante isolamento offrendo nuove opportunità di lavoro ai giovani che vogliono restare) vivendo difficoltà molto più serie riguardanti il loro collegamento con Bergamo e la loro tenuta economica e sociale piuttosto che tra Bergamo e Treviglio».

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