Da Napoli a Bergamo
Ora ai vertici di Calvin Klein

Fabio Fusco è arrivato in città negli anni Ottanta. Nella moda, partendo dalla Leglertex, ora amministratore delegato di CK Collection.

Dagli anni Ottanta vive a Bergamo, prima a Ponte San Pietro, quando era direttore generale della Legler, adesso in centro città, con sua moglie Carmen, austriaca, e i due figli sparsi tra Milano e l’Olanda.

Si definisce uno zingaro Fabio Fusco, 65 anni, amministratore delegato di Calvin Klein Collection, con base a Milano ma una vita a zonzo per l’Italia e il mondo a parlare di moda. Origini napoletane, partenopeo nei modi solari, nella disponibilità a rapportarsi e a raccontare una vita passata tra Calvin Klein ora, ma anche Loro Piana, Moncler e Ferrè prima, con una spiccata sensibilità per i rapporti commerciali con l’Oriente.

In un incontro con il Rotary Bergamo Ovest, Fusco ha raccontato il «sistema moda», e un po’ gli viene da sorridere se pensa al suo inizio da ingegnere meccanico: «Il mio primo lavoro? Nel mondo dell’elettronica, per poi a 27 anni diventare direttore di produzione per la Maglieria Ragno: sotto di me 300 dipendenti». È il primo approccio con quel mondo di tessuti e produzioni, che va via via crescendo: «Ho seguito la trasformazione di Loro Piana negli anni Ottanta, come direttore operativo quando l’azienda da più che artigianale diventò industriale. Poi nel 1986 sono arrivato a Ponte San Pietro». Direttore generale a 36 anni della Leglertex, con 2 mila dipendenti da gestire e un sistema internazionale che Fusco non aveva ancora mai testato professionalmente: «Fredi Legler fu un grande maestro, di altissime vedute e di grande disciplina. Ero il più giovane dei suoi dirigenti, furono anni intensi e molto stimolanti». Con un sorriso che scappa ancora: «Sa perchè mi assunse? Fredi aveva frequentato la scuola del commercio a Napoli e amava alla folla la mia terra, ma soprattutto sperava che con una moglie austriaca io parlassi tedesco. Dovette ricredersi».

Quattro anni in Leglertex per poi dirigere diverse aziende della moda: «Ho avuto rapporti con la famiglia Marzotto, ma ho anche diretto la Pepper Industries che a fine degli anni ’90 gestiva Moncler, Cerruti, Marina Yachting». In Calvin Klein l’arrivo in più passaggi: «Con l’imprenditore Corrado Fratini mi occupai delle licenze europee e asiatiche del marchio “Jeans”, poi arrivò l’occasione di gestire la prima linea, la Calvin Klein Collection, amministratore delegato del marchio dal 2005: «E come in tutto mi ci sono buttato a capofitto, perchè amo essere coinvolto da quello che faccio. Mi ricordo quando fui ad per la Itc che gestiva Ferrè: instaurai i rapporti con la Corea, ci occupammo di rifare tutta l’immagine della Corean Airlines». E anche per CK Collection segue personalmente i rapporti con l’Asia, oltre alle relazioni istituzionali con il quartier generale di New York.

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