I futuro dei Centri per l’impiego
Dopo le Provincie sarà un rebus

A chi verranno riversate le competenze sul fronte dell’occupazione (centri per l’impiego, collocamento, sportelli informativi più tutta la partita della formazione) fin qui fondamentali, che fino ad oggi sono ad appannaggio della Provincia?

Un momento già di per sé drammatico, quello attuale per il lavoro, che manca e che sembra non ritornare nonostante la ripresa della produzione industriale, aggravato da una grande incertezza nell’immediato futuro: a chi verranno riversate le competenze sul fronte dell’occupazione (centri per l’impiego, collocamento, sportelli informativi più tutta la partita della formazione) fin qui fondamentali, che fino ad oggi sono ad appannaggio della Provincia?

Un tema già caldo, previsto dal «Job Act» ma ancora privo di indicazioni operative, che con il progressivo smantellamento dell’ente in questione, rischia di diventare rovente nei prossimi mesi, a Bergamo, così come nel resto d’Italia.

Il nodo più grande è legato al destino futuro e alle competenze dei Centri per l’impiego, che in Bergamasca sono dieci e finora hanno sempre cercato (con alterna fortuna) di rispondere alla carenza di occupazione delle varie aree, dal capoluogo, alle valli, alla pianura. Un modo di operare complesso e articolato, che negli ultimi anni della crisi si è dilatato a dismisura.

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