I sindacati e l’accordo Italcementi
«Un’intesa che tutela Bergamo»

Ci sono «ulteriori spazi di discussione e di trattativa che saranno sicuramente necessari». Il 9 assemblea sindacale.

«L’accordo raggiunto nella tarda sera del 3 dicembre presso il Ministero del Lavoro a Roma, pur essendo di riorganizzazione, garantisce ai lavoratori una copertura per i prossimi 20 mesi. Dopo mesi di discussione e 8 ore di sciopero, effettuate presso la sede centrale di Bergamo, il risultato raggiunto per quanto riguarda il mantenimento occupazionale è di soddisfazione. Lo stesso si colloca in un momento che vede la provincia di Bergamo, ai massimi storici di disoccupazione» commentano Danilo Mazzola (Filca Cisl), Luciana Fratus (Fillea Cgil) e Giuseppe Mancin (Feneal Uil).

«Nella prima proposta formulata dall’azienda la quale prevedeva un percorso di Cigs per riorganizzazione, che avrebbe coinvolto 680 lavoratori nella nostra provincia (477 Italcementi di cui 10 a Calusco e 203 Ctc) l’accordo raggiunto prevede una riduzione significativa con 250 lavoratori coinvolti in Italcementi e 130 presso il Ctg per un totale di 390 lavoratori. Con l’accordo sono stati anche definiti investimenti per 21,9 milioni di euro di cui 1,9 per la sede centrale e 1,8 per la cementeria di Calusco d’Adda. Inoltre è stato riconfermato e implementato un accordo di protezione sociale dei Lavoratori, anche con una integrazione mensile da parte dell’azienda alla indennità di cassa integrazione e la possibilità di accedere alla mobilità volontaria con un sostegno al reddito significativo».

«Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, non avendo avuto il consenso del Governo ad inserire nell’accordo ministeriale la possibilità di ricorrere all’articolo 42, le parti hanno sottoscritto congiuntamente un impegno a richiedere al Governo, quando sarà insediata l’apposita commissione, l’applicazione dell’art. 42 della legge n.148/2015 per ricorso agli ammortizzatori sociali per gli anni 2017 e 2018. Mentre, per la sede di centrale di Bergamo, si è convenuto che, prima di ricorrere alla collocazione in cassa del numero massimo di lavoratori si svolgerà un incontro fra le organizzazioni sindacali, le Rsa e l’azienda in via preventiva per la verifica del numero delle posizioni in Cigs e la definizione dell’adeguato piano sociale».

«Le segreterie di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil di Bergamo, ritengono che l’accordo non solo ha mantenuto 3 cementerie, gia destinate a diventare centri di macinazione nel perimetro del Gruppo, ma tutela al meglio in questo delicato momento i lavoratori della sede di Bergamo e conceda ulteriori spazi di discussione e di trattativa che saranno sicuramente necessari, vista la vendita di Italcementi ai tedeschi di Heidelberg. Nell’assemblea sindacale dei lavoratori della sede, convocata per mercoledì 9 dicembre condivideremo nei particolari i contenuti dell’accordo»

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