In Borsa Ubi cede lo 0.5%
L’amarezza dei risparmiatori

In Piazza Affari Ubi risente del colpo subìto nella giornata giudiziaria di mercoledì 14 maggio. In avvio di contrattazioni cede lo 0,5% dopo l’emergere dell’inchiesta della Procura di Bergamo. Amarezza e perplessità anche dai risparmiatori bergamaschi.

In Piazza Affari Ubi risente del colpo subìto nella giornata giudiziaria di mercoledì 14 maggio.

In avvio di contrattazioni pochi spunti in Piazza Affari, che si muove (Ftse Mib +0,1%) in linea con l’Europa oscillando di poche frazioni tra segno positivo e negativo. Bene soprattutto Generali (+1,5%) dopo i conti e Mps (+1,4%). Positiva Mediaset (+0,9%) dopo lo scivolone di ieri debole invece Mediolanum (-0,7%) e Ubi, che cede lo 0,5% dopo l’emergere dell’inchiesta della Procura di Bergamo.

Amarezza e perplessità anche dai risparmiatori bergamaschi.

«Quando ho letto la notizia – commenta un 63enne – ho sentito una profonda delusione. Questa vicenda sta facendo il giro d’Italia e appare su tutti i giornali e, quindi, anche il nome di Bergamo è sbattuto su tutte le prime pagine. Sono deluso perché Ubi Banca è uno dei simboli della città ». «Io ho lavorato – spiega un altro cittadino – per trenta anni in questi uffici. Io sono stato un semplice dipendente e non ho avuto mai a che fare con le alte sfere e con i direttori. Certamente mi dispiace vedere questo istituto tirato in ballo da questa inchiesta e sono molto amareggiato nel vedere la mia casa lavorativa scossa dall’onda dello scandalo. Spero che si risolva tutto al meglio e che gli indagati facciano chiarezza».

«Sono perplesso – sottolinea un 70enne – che questa vicenda sia scoppiata solo pochi giorni dopo l’Assemblea generale degli associati di sabato scorso. Le cose sembravano andare per il meglio e questa mattina (ieri per chi legge, ndr) la notizia è arrivata come una doccia fredda, anzi ghiacciata. Sono dispiaciuto anche perché ora il nome di Bergamo sarà purtroppo accostato all’ennesima vicenda negativa in tutta Italia. Non ce lo meritiamo proprio perché questa è terra di grandi e onesti lavoratori». Tra i primi effetti dell’inchiesta compare il crollo del titolo che perde poco meno del quattro per cento (3,9%) ed è entrato in asta di volatilità quando segnava 6,13 euro.

«Ho paura che questa vicenda – dichiara un titolare di un conto Ubi – abbia qualche ripercussione anche sui miei depositi, essendo io titolare di un conto. Al di là degli effetti pecuniari, è uno scandalo che mi rattrista profondamente: Bergamo è su tutti i giornali per l’inchiesta e non per la bellezza della città». «Credo – gli fa eco un altro bergamasco – che qualche effetto ci sia dopo l’apertura di questa indagine da parte della magistratura. Spero di non avere brutte sorprese nei prossimi giorni. Sono, come tutti credo, molto amareggiato nel sentire che i vertici, una decina di dirigenti, sia sotto accusa. Spero che la risposta da parte di Ubi Banca arrivi il prima possibile e che si faccia chiarezza per il bene di tutti e per il bene di Bergamo».

«I reati contestati sono gravi – conclude un altro cittadino – e i militari al lavoro sono stati tantissimi. Mi rammarica che uno dei più grandi gruppi bancari sia sotto i riflettori per un’inchiesta giudiziaria. Spero che non ci siano ripercussioni a livello economico e spero che la magistratura faccia il possibile per fare chiarezza sulla vicenda».

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