Incidente sul lavoro a Ponte Nossa
I colleghi in sciopero per 3 giorni

Dalle ore 6 di mercoledì 4 dicembre fino alle ore 6 di sabato 7 dicembre, sciopero dei lavoratori alla PonteNossa Spa di Ponte Nossa. La mobilitazione per protestare contro il grave infortunio accaduto la scorsa settimana nella ditta.

Dalle ore 6 di mercoledì 4 dicembre fino alle ore 6 di sabato 7 dicembre, sciopero dei lavoratori alla PonteNossa Spa di Ponte Nossa, azienda che lavora il metallo in via Prealpina Orobica 60, la strada che percorre la Valle del Riso.

La mobilitazione, che coinvolge una 70ina di dipendenti che lavorano nella fabbrica a ciclo continuo 24 ore su 24, è stata organizzata per protestare contro il grave infortunio accaduto la scorsa settimana nella ditta, dove un operaio di Gorno di 38 anni ha perso un avambraccio.

Presenti i rappresentanti sindacali, gli operai danno piena solidarietà al lavoratore, ancora ricoverato a Milano , e puntano il dito sulle condizioni di sicurezza dell’azienda dove negli ultimi tempi si sono verificati diversi incidenti sul lavoro.

Secondo gli operai, infatti, quello che è costato l’avambraccio ad un lavoratore 38enne, è stato un infortunio annunciato.

I più di settanta lavoratori dello stabilimento produttivo denunciano lo stillicidio di infortuni avvenuto negli ultimi mesi, culminato con gli episodi più gravi: a metà settembre un trasportatore romeno fu investito da uno schizzo di acido solforico che gli ustionò la parte superiore del corpo; la scorsa settimana il giovane di Gorno ha perso il braccio sinistro, tranciato di netto dal nastro trasportatore a cui stava lavorando.

La sera stessa il 38enne è stato sottoposto ad una delicata operazione con cui i medici hanno riattaccato la parte mancante al resto del corpo. L’intervento è riuscito e l’uomo sta meglio mentre le indagini proseguono.

Nelle motivazioni dello sciopero, la precisa accusa: «Dopo innumerevoli incontri e segnalazioni – si legge nel comunicato unitario di Femca Cisl, Filctem Cgil e Failc Confail, le organizzazioni sindacali presenti in azienda –, i lavoratori non ritengono più rinviabile un vero piano di messa in sicurezza degli impianti. Ad oggi risultano pericolosi e non garantiscono più la completa incolumità dei lavoratori nell’adempimento della loro attività professionale». Per questo chiedono alla direzione aziendale «un piano di interventi che dettagli le iniziative per mettere in sicurezza la fabbrica, la dotazione finanziaria e i tempi di attuazione». È la stessa richiesta che i lavoratori avanzarono lo scorso 29 settembre quando, scartando l’ipotesi dello sciopero, optarono per un presidio.

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