La nuova sfida di Percassi?
Un frappuccino di Starbucks

Il patron dell’Atalanta sarebbe in trattativa con il colosso americano per aprire punti vendita in Italia.

Un brand che non è solo caffè e derivati vari, ma un’autentica esperienza. Negozi e prodotti sempre uguali in ogni angolo del pianeta, tranne in Italia, dove il colosso Starbucks non è mai arrivato. Difficile del resto dare battaglia nella patria del caffè: e pensare che Howard Schultz , patron di Starbucks aveva preso l’ispirazione della sua catena planetaria proprio da un soggiorno in Italia: tornato nella natia Seattle ha prima cercato di convincere i riottosi soci d’allora a cambiare modello di business, poi di fronte alle resistenze ne ha rilevato le quote e dato il via ad un successo senza pari. Un modello capace di influenzare tutte le più importanti catene del mondo.

E ora dopo tentativi in serie (se ne parla da almeno un decennio) potrebbe essere la volta buona per arrivare in Italia. Trattative sarebbero in corso con Antonio Percassi, imprenditore e patron dell’Atalanta, per la gestione dei punti vendita. Percassi ha portato in Italia marchi come Zara e Victoria Secret, ha inventato dal nulla centri commerciali e outlet di lusso, e ora sarebbe interessato a questa sfida a suo modo storica. E c’è chi dice che per il primo Frappuccino made in Italy by Starbucks potrebbe davvero essere questione di mesi, i primi del 2016.

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