L’industria in prima fila al Kilometro Rosso. Bonomi: bene il green pass, ha prevalso il senso di responsabilità - Foto

Dall’idea alla posa della prima pietra, nel novembre 2017, fino alla consegna dell’edificio, a fine 2019, il filo conduttore è stato l’approccio innovativo. Venerdì 15 ottobre l’assemblea di Confindustria nella nuova sede al Kilometro Rosso.

Confindustria Bergamo si è spostata dal centro della città al Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso – innovation district, luogo di impresa e di innovazione, che occupa una superficie pari a 40 ettari, di cui 10 organizzata a verde attrezzato e si trova a Bergamo, nel cuore della sua area metropolitana, in prossimità dell’autostrada A4 Torino-Trieste - principale asse stradale di uno dei territori con la più alta densità di scambi, attività produttive e popolazione d’Europa - e dell’aeroporto internazionale «Il Caravaggio», porta di collegamento con il mondo. Una collocazione, quindi, tale da favorire lo spostamento delle persone, semplificando le incombenze di natura logistica per tempi di raggiungimento della struttura e facilità di parcheggio.

La scelta localizzativa operata per la nuova sede di Confindustria Bergamo al Kilometro Rosso, al posto di quella lasciata - lo storico edificio di via Camozzi, nel centro di Bergamo - evidenzia una particolare attenzione verso il futuro, la tecnologia, la contaminazione con un mondo votato all’innovazione che non può che elevare lo standard di offerte da proporre ai propri associati, in un ambiente favorevole all’interscambio di idee.

La sua localizzazione all’interno del Parco Scientifico Kilometro Rosso, luogo per definizione di innovazione, di scambio, di contaminazione intersettoriale, ha un forte valore simbolico e segnala la visione di Associazione aperta, che non teme di evolvere e di innovarsi per prepararsi al futuro.

In sintesi, il mandato per la nuova sede aveva come obiettivo quello di accogliere le nuove sfide per sostenere il sistema imprenditoriale e il territorio, costruire una sede di rappresentanza per consolidare la leadership e accrescere il valore dell’associazione, accelerare un processo di riorganizzazione interna. Il tutto preservando l’equilibrio economico e finanziario dell’associazione.

Venerdì pomeriggio l’inaugurazione della nuova sede con l’assemblea di Confindustria Bergamo: «Credo che il primo giorno di green pass obbligatorio per le aziende sia andato bene, da quelle che sono le notizie che ci sono arrivate e dai riscontri che abbiamo avuto dal sistema. Credo abbia prevalso la responsabilità, che era la cosa che tutti avevamo richiamato, un grande senso di responsabilità del Paese. Fortunatamente le cose stanno andando bene e mi auguro che proseguano così anche nei prossimi giorni»ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea di Confindustria Bergamo.

Sulle manifestazioni, il presidente di Confindustria ha auspicato che non si «ripetano i fatti della settimana scorsa. Sabato ci auguriamo sia una manifestazione che si possa svolgere in maniera tranquilla, democratica e dove ci saranno grandi testimonianze per i fatti che sono accaduti». «Tutto si deve svolgere - ha concluso - nella più stretta osservanza e rispetto delle libertà di tutti, della democrazia e di responsabilità collettiva. Questo Paese ne ha bisogno tanto».

Sullo stesso tema anche il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia, nel corso dell’assemblea dell’associazione: «Questo è anche il giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo del green pass anche nei luoghi di lavoro: si tratta di un gesto coraggioso da parte del Governo, che apprezziamo e che abbiamo sostenuto. Noi imprese - ha aggiunto - con senso di responsabilità collaboreremo nella applicazione della normativa. Certo, è innegabile che vi saranno anche disagi e complicazioni organizzative nell’applicazione di questa misura. Ma, da imprenditori, sappiamo andare oltre lo svantaggio di oggi guardando al ritorno di domani e crediamo che anche le imprese siano chiamate a dare il loro contributo per l’estensione dell’uso del vaccino, che è l’unico modo per il raggiungimento dell’interesse collettivo: quello di avere un inverno fatto prima di tutto di scuola in presenza, di ospedali funzionanti e aperti per i malati di tutte le patologie e non solo per i pazienti Covid, di attività economiche funzionanti e di una vita sociale e relazioni interpersonali quanto più possibile normali».

«Non vi sono d’altronde - ha commentato Scaglia - soluzioni alternative, e nemmeno chi è contrario al green pass sa proporre un percorso diverso, che non sia il ritorno alle misure restrittive di un anno fa. E non possiamo certamente permetterci un terzo anno di chiusure» .

Scaglia ha commentato il quadro politico: «In questa situazione difficile dal punto di vista politico e economico, apprezziamo l’operato del nostro governo, e auspichiamo in maniera decisa stabilità nelle istituzioni e nella loro azione. Esprimiamo - aggiunge Scaglia - grande preoccupazione per i segnali recenti di un possibile rallentamento del cammino delle riforme e sollecitiamo le forze politiche perché contribuiscano alla loro definizione nel merito e con pragmatismo, accantonando le ideologie e strumentali azioni volte a privilegiare interessi di parte. Oggi più che mai è necessario operare le scelte con senso del bene collettivo, con lucidità e determinazione e mettendo in campo le migliori competenze disponibili».

«Noi imprenditori - conclude Scaglia - non temiamo l’incertezza di questa fase. Sappiamo che il momento della transizione, del passaggio da uno stato di equilibrio ad un altro, è quello nel quale prende forza il processo innovativo e si sprigionano le energie positive».

L’assemblea di Confindustria Bergamo ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del covid. Nel corso dei lavori è stato ricordato come proprio la città di Bergamo, nella prima fase della pandemia, ha registrato un numero considerevole di vittime. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’inizio del suo intervento ha reso omaggio «alle tante famiglie di questa città che hanno vissuto il dolore per la perdita dei loro cari. A loro voglio che arrivi il mio abbraccio e quello dell’intera Confindustria» ha detto. Poi un commento: «Chi soffia sul fuoco, chi tenta di ribaltare il tavolo, dimentica che in Italia sono morti 133 mila persone. Per loro la vita conta così poco? E poi c’è il tema del costo dei tamponi. C’è chi propone di addossare il pagamento dei tamponi al Governo e chi alle imprese. Non si tratta di risparmiare ma avere in testa il modello di società che abbiamo, un modello solidale. Questa è una battaglia di civiltà per il nostro Paese e per i nostri figli» ha continuato Bonomi che ha trattato un tema caldo, quello degli ammortizzatori sociali: «Ogni giorno ci annunciano la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro. Sono 16 mesi che la stiamo aspettando. A luglio 2020 abbiamo fatto la nostra proposta di riforma, a cui non abbiamo avuto risposta».

«Oggi - ha aggiunto - sembrerebbe che sulla riforma degli ammortizzatori sociali si pensi a un’estensione della cassa integrazione, noi invece siamo per un’ammortizzatore universale, a favore di tutti. Come se io avessi la macchina e chiedessi al vicino di pagarmi l’assicurazione, è quello che stiamo facendo noi con le nostre imprese. Perché paghiamo 3 miliardi per la cassa integrazione ordinaria e riceviamo prestazioni neanche per 600 milioni, siamo contributori netti per 1,4 miliardi all’anno e sembra sempre che quando ci sono le casse integrazioni qualcuno ci regali i soldi».

«Noi come imprese - ha concluso Bonomi - abbiamo il problema di trovare le competenze, vogliamo assumere e crescere. Nessuno di noi vuole licenziare, non conoscono gli imprenditori italiani, questo ci dispiace».

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