Meccanica, crisi dietro l’angolo?
«Sciopero per una nuova politica industriale»

VENERDÌ. In città presidio davanti alla Prefettura di via Tasso.

Venerdì 7 luglio i metalmeccanici bergamaschi incroceranno le braccia per le 4 ore di sciopero nazionale, indetto da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, per porre al centro dell’attenzione le tematiche del rilancio industriale, dell’occupazione, degli investimenti e della transizione sostenibile. Venerdì, alle 14,30, i rappresentanti degli oltre 65mila lavoratori metalmeccanici bergamaschi (contando solo il comparto industriale), si ritroveranno in presidio davanti alla Prefettura di via Tasso, dove i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm - Luca Nieri, Andrea Agazzi e Emilio Lollio - saranno ricevuti dal prefetto.

«In una condizione economica e sociale molto delicata, la riduzione della base produttiva e le grandi trasformazioni e processi di transizione non adeguatamente governati dai decisori politici, stanno mettendo a dura prova settori cruciali per il nostro paese» si legge nel documento unitario che a livello nazionale i sindacati hanno firmato per il lancio della mobilitazione.

«A Bergamo non si può parlare di crisi. Per ora»

A Bergamo, da un punto di vista economico, la situazione è ancora positiva, hanno sottolineato durante la conferenza stampa convocata nella sede Uil i segretari generali delle sigle metalmeccaniche della provincia. «Da diverso tempo , dato confermato dai bilanci aziendali, la manifattura sta “tirando bene” – hanno sottolineato Agazzi, Nieri e Lollio-. Da luglio si registrano alcuni segnali di rallentamento, ma per ora di crisi a Bergamo non si può parlare, anche se si registra un leggero incremento di ricorso agli ammortizzatori sociali. Il vero problema, semmai, è la mancanza di mano d’opera qualificata: le imprese faticano e reclutare figure con professionalità specializzata. D’altro canto, anche la transizione ecologica e tecnologica ha messo in difficoltà quelle aziende che non si erano preparate nel tempo, e oggi faticano a mantenersi competitive a livello internazionale».

«Rilanciamo l’industria»

Anche da Bergamo, così, partono precise richieste al Governo: rilanciare l’industria e preparare la transizione ecologica; offrire adeguati e sostanziosi sostegni su energia, sviluppo, ricerca, formazione e politiche attive.«Siamo in presenza di uno sciopero e di una mobilitazione dei metalmeccanici che punta a dare nuova centralità al lavoro industriale, rivendicando investimenti e scelte di politica industriale in tutti i settori della categoria, la soluzione delle crisi aziendali, la difesa dell’occupazione. Si tratta di rimettere al centro del paese il lavoro dell’industria metalmeccanica per realizzare una transizione sostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale».

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