Un tesoretto da 51 milioni
«dormiente» nella Bergamasca

La provincia di Bergamo ha 51 milioni di ricchezza dormiente. Liquidità, beni immobili e mobili che restano «fermi», non investiti.

Per paura di nuove ondate di crisi o fattori di choc esterni, nella Bergamasca ci sono 51 milioni di ricchezza dormiente, un territorio che però rispetto agli altri territori lombardi viene considerato «equilibrato»: non eccessivamente timoroso, né disinvolto nell’investire. Un quadro emerso nell’indagine «Patrimoni attivi e patrimoni dormienti: il potenziale inespresso di sviluppo economico del territorio», presentata nei giorni scorsi all’università Liuc di Castellanza. La Business School – con il professor Massimiliano Serati e il ricercatore Andrea Venegoni - ha illustrato i dati, con il presidente dell’ateneo Michele Graglia e il responsabile della Macro Area territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di Ubi Banca Luca Gotti. A livello regionale, la realtà bergamasca è una di quelle abbastanza bilanciate nel rapporto tra prudenza e investimento.

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