Hacker russi attaccano siti italiani, riattivato il portale dell’aeroporto di Orio

Criminalità informatica Nessuna conseguenza sull’operatività dello scalo bergamasco: il sito è tornato visibile poco dopo le 19. A lanciare l’offensiva il collettivo russo Killnet, che ha indicato sui propri canali Telegram un lungo elenco di obiettivi istituzionali, una cinquantina in tutto tra ministeri, imprese, media e organi giudiziari. Colpiti anche gli aeroporti di Malpensa e Linate.

Torna online il sito dell’aeroporto di Orio al Serio, preso di mira dagli hacker russi insieme ai portali di altri scali e istituzioni. Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto di Bergamo, poco dopo le 19 di venerdì 20 maggio ha comunicato che il sito milanbergamoairport.it è tornato disponibile e consultabile. «Nel periodo di disservizio - ha spiegato la società - non ci sono state ripercussioni sui sistemi operativi di scalo, che hanno continuato a garantire il regolare svolgimento dell’attività operativa. L’informativa sui voli in partenza e in arrivo ha funzionato sempre correttamente all’interno dell’aerostazione».

Il blocco

Durante l’attacco hacker, nel tardo pomeriggio di venerdì, si riscontravano problemi di accesso al sito dello scalo bergamasco: a volte compariva una schermata completamente bianca, in altri momenti il browser mostrava la scritta «La pagina non funziona», in altri ancora la home page del sito risultava invece visibile. I tecnici di Orio si sono subito messi al lavoro per ripristinare la completa funzionalità del sito e Sacbo, in una prima nota, ha spiegato che non c’erano ripercussioni «sui sistemi operativi di scalo che garantiscono il regolare svolgimento dell’attività operativa».

Collettivo russo

A lanciare l’offensiva informatica il collettivo russo Killnet, che ha indicato sui propri canali Telegram un lungo elenco di obiettivi, una cinquantina in tutto tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, organi giudiziari e, appunto, aeroporti. Non solo Orio, ma anche gli scali di Malpensa, Rimini, Linate e Genova. La Polizia sta fornendo assistenza ai tecnici delle società di gestione per ripristinare le funzionalità e contrastare l’attacco. Tra gli altri sono stati presi di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell’Agenzia delle Dogane e dei ministeri di Esteri, dell’Istruzione e dei Beni Culturali.

Attacchi «Ddos»

Si tratta di attacchi «Ddos» (in italiano è l’acronimo di «interruzione distribuita del servizio»), che si basano sull’invio di continue e numerose false richieste di accesso ai sistemi informatici di un’infrastruttura, con lo scopo di sovraccaricarli e farli collassare anche solo parzialmente. Dall’esterno il risultato è la difficoltà di accesso al sito, proprio perché - a causa dei grossi flussi di traffico indotti dagli hacker - si esaurisce la larghezza di banda disponibile.

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