Dalla lettera sotto la scodella con in regalo i mandarini fino al messaggio per i nonni in cielo. Storie e ricordi di Santa Lucia

L’intervista.Due generazioni, mons. Gianni Carzaniga e don Nicola Brevi, a confronto: i racconti sul 13 dicembre.

06:33

«Santa Lucia è un appuntamento sognante per i bambini e anche per noi adulti: è un momento di festa, sorpresa, luce che si accende nella notte, di meraviglia. E il sogno continua nella tradizione della nostra città». Mons. Gianni Carzaniga, parroco di Sant’Alessandro in Colonna, racconta della Santa più amata da Bergamo e lo fa in una intervista doppia con don Nicola Brevi, curato dell’Oratorio dell’Immacolata, sempre nella Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna.

«Da novembre inizia il via vai - spiega don Nicola Brevi - nella chiesa di via XX Settembre: la consegna della letterina è la tradizione degli ultimi decenni». Mons. Carzaniga ricorda: «Il Sentierone pieno di bancarelle, con le tende: più che le letterine in chiesa, la letterina si metteva sotto la scodella del latte che si preparava per l’asinello. Le richieste? Cose utili: abiti, guanti, cuffie e scarpine». E continua a raccontare: «Santa Lucia portava i doni insieme a mandarini e arance, oltre alle caramelle di zucchero. Era il sogno, la sorpresa - e sorride -. Io da bambino chiedevo sempre la bicicletta ma non mi è mai arrivata: la mia mamma mi diceva che sarebbe arrivata quando sarei stato grande: ecco perché sono sempre in giro in bici».

E don Nicola Brevi aggiunge: «Dalla luce della strada ci si sofferma nel buio della chiesa che invita alla preghiera e al raccoglimento. Qui risplende la Santa e le tante lettere consegnate dai bambini». Ma non solo: «Ciucci di bambini piccoli, piccoli doni che esprimono riconoscenza, in modo spontaneo e dolce». Migliaia di lettere anche quest’anno sono arrivate in chiesa, anche via posta, dal mondo: «Richieste di giochi e oggetti utili, ma anche desideri più profondi. Richieste di pace e bontà» spiega don Brevi. Uno tra tutti: «Molti bambini hanno chiesto alla Santa di fare da tramite e di salutare i loro nonni in paradiso dopo quanto accaduto nel periodo della pandemia, così dolorosa e drammatica per Bergamo».

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