«Per diventare fotografo ho fatto... il cameriere». Paul Maffi: «Bergamo è speciale, ha carattere»

L’INTERVISTA. Paul Maffi, tra i più ricercati fotografi di moda a New York, è bergamasco e torna nella sua città con una mostra «I Bergamaschi» al ridotto del Teatro Donizetti.

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Prima di diventare affermato fotografo di moda nella Grande Mela, faceva l’imbianchino a Bergamo («Un mestiere che a volte mi manca»), Paul Maffi, classe 1976, da 20 anni si è trasferito negli States per inseguire e realizzare il suo sogno. A Bergamo ci torna spesso, per gli amici e per la famiglia e a volte ci porta anche amici da oltre oceano «perché se per gli americani ogni città italiana è fantastica, Bergamo è speciale, speciale... ha carattere».

La svolta a 23 anni, quando va a Londra per frequentare una scuola d’arte e si fa assumere in ristorante come cameriere per poter «agganciare» un fotografo famoso che lui ammirava, proprio da questo incontro, nato come in un film, inizia la carriera artistica di Paul Maffi: «Un giorno mentre lavoravo in quel locale mi ha detto “Ho un lavoro a Los Angeles settimana prossima, vieni con me?”» e da lì non è più tornato.

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Ha lavorato con i più grandi nomi della musica, da Lenny Kravitz a Alicia Keys fino a Diana Ross e con le super modelle come Gisele Bündchen, ma per lui è sempre l’ultimo ritratto quello che rimane nel cuore e nella testa.

A Bergamo ora è allestita una mostra nel ridotto del Donizetti dal titolo «Bergamaschi» per la Fondazione Alfaparf e il cui ricavato andrà tutto all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo . Fino al 24 giugno dal martedì al sabato dalle 13 alle 20 a ingresso gratuito, si potranno vedere i suoi ritratti in bianco e nero a una sessantina di lavoratori bergamaschi. Una mostra che racconta e celebra lo spirito della città, indagandone la natura più intima e profonda.

L'Eco di Bergamo Incontra: Paul Maffi. Video di Roberto Vitali

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