Occhio al vitalizio

di Giorgio Gandola
Parliamo di vitalizi. Da qualche anno trattasi di parola che introduce prebende per politici e affini, sennò parleremmo semplicemente di pensioni. E dietro certi vitalizi si nascondono piccoli e grandi scandali.

Parliamo di vitalizi. Da qualche anno trattasi di parola che introduce prebende per politici e affini, sennò parleremmo semplicemente di pensioni. E dietro certi vitalizi si nascondono piccoli e grandi scandali.

Il primo riguarda Salvatore Cuffaro che, come ex presidente, riceve seimila euro al mese dall’assemblea regionale siciliana. Ma il problema non è espressamente l’importo, bensì la destinazione: il carcere. L’indennità arriva nonostante Cuffaro stia scontando sette anni di prigione per favoreggiamento aggravato alla mafia. la vicenda è certamente inopportuna, probabilmente immorale ma del tutto legale. Il governo Monti ebbe la buona idea di bloccare i vitalizi a politici condannati, ma si limitò a sottolineare «per reati contro la pubblica amministrazione». Non aveva considerato quelli, diciamo così, più gravi. E infatti Cuffaro continua a incamerare l’assegno versato in definitiva dai contribuenti siciliani. Anche da coloro che, contro la mafia, scendono in piazza.

Il secondo vitalizio di giornata ci arriva fresco dalla Sardegna, dove Claudia Lombardo, ex presidente del consiglio regionale, è andata in pensione con la bella cifra di 5.100 euro netti. Anche qui non è l’importo (o solo l’importo) a fare scalpore, ma l’età. La signora ha appena compiuto i 41 anni ed è la baby pensionata più carina d’Italia. Era stata eletta a 23 anni in Forza Italia sull’onda di piena berlusconiana e adesso, scaduto il mandato, è passata all’incasso facendo slalom fra le leggi. Non fateci caso, il Paese reale sta da un’altra parte.

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