Però i «grillini» risparmiano

di Giorgio Gandola

Però i grillini risparmiano. Il gesto di costituire un fondo a favore della piccola e media impresa sfinita dalla crisi e dalla tassazione dello Stato già di per sè ci sembra interessante.

Però i grillini risparmiano. Il gesto di costituire un fondo a favore della piccola e media impresa sfinita dalla crisi e dalla tassazione dello Stato già di per sè ci sembra interessante. A ciò aggiungiamo che il Movimento 5 stelle intende dare consistenza al fondo con i risparmi da tagli di stipendio e diaria di parlamentari e consiglieri regionali. Finora sono stati racconti 2,5 milioni di euro che saranno messi a disposizione del tessuto imprenditoriale più sfilacciato dell’economia italiana. Un gesto concreto e meritorio che va oltre la boutade della restituzione dei 42 milioni di rimborsi elettorali, ai quali il movimento non avrebbe avuto diritto poiché non ha presentato il bilancio e non è dotato di statuto comprovante «i principi democratici della vita interna del partito».

Se anche noi abbiamo perplessità sulla democrazia della rete (tutta da dimostrare, c’è chi vota tre volte), sul dirigismo dello stesso Grillo nel pretendere il pensiero unico e sul congelamento dei voti d’una forza politica costretta per ora molto alla protesta e poco alla proposta, dobbiamo dire che la costituzione del fondo è un segnale concreto di attenzione per un settore chiave del Paese che lo Stato tende a considerare un portafoglio da svuotare. C’è di più. In un Paese nel quale la politica - dopo avere sottoposto i cittadini a una tassazione superiore al 50% del reddito-non ha ancora risparmiato un euro, un movimento che mette a disposizione denaro per rilanciare l’economia è un bell’esempio. Contiamo che lo facciano anche gli altri.

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