Sul pullman di Renzi

di Giorgio Gandola

Sarà la stagione, ma la politica sta impazzendo come certe maionesi. Questo da una parte ci solleva il morale, perché significa che è tornata e ricomincia a produrre effetti sui cittadini dopo la gelata dell’ultima fase del governo Berlusconi, di tutto il governo Monti e dell’insipido governo Letta.

Sarà la stagione, ma la politica sta impazzendo come certe maionesi. Questo da una parte ci solleva il morale, perché significa che è tornata e ricomincia a produrre effetti sui cittadini dopo la gelata dell’ultima fase del governo Berlusconi, di tutto il governo Monti e dell’insipido governo Letta. Ma dall’altra ci lascia di stucco per modalità e contenuti.

C’è il governo Renzi che accelera sempre più negli annunci e sempre meno nelle riforme, tanto da essere definito «governo a guida orale», nel senso che sembra più importante ciò che dice di ciò che fa.

C’è Beppe Grillo che, nel tentativo di trasformare un movimento gommoso in un partito strutturato per ricominciare a crescere dopo la frenata alle Europee, passa senza problemi dall’opposizione frontale («Tutti a casa») all’occhiolino nei confronti della maggioranza sulla legge elettorale e anche sul resto («Tutti a casa tranne Renzi, col quale vorremmo allearci»).

C’è la Lega dura e pura di Matteo Salvini che, dopo una campagna elettorale frontale quanto poche altre in opposizione al Pd e ai moderati europeisti, ha deciso di tendere la mano al governo sull’abolizione del Senato. E c’è Forza Italia che vive una fase costruttiva: messo in un angolo il falco Brunetta, Berlusconi ha deciso di camminare di fianco al governo per non rischiare di rimanere isolato all’opposizione. Per finire anche Sel ha deciso una scissione al microscopio, con alcune fughe da Vendola verso il centro. Per contenere tutti, il vincitore Renzi - più che un carro - dovrebbe mettere a disposizione un pullman.

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