Calciopoli, quattro condanne
Messina assolto, Atalanta risarcita

Quattro condanne e sette assoluzioni. Il processo di Calciopoli si è concluso con la condanna a 3 anni di reclusione per l'ex dirigente della Juventus, Antonio Giraudo, 2 anni di reclusione ciascuno all'ex presidente dell'Aia, Tullio Lanese e all'ex arbitro Paolo Dondarini mentre due anni e quattro mesi è la condanna per l'ex arbitro Tiziano Pieri. Per l'ex dirigente della Juventus, l'accusa aveva chiesto cinque anni. Ai quattro era stato contestato il reato associativo finalizzato alla frode in competizioni sportive.

I sette imputati assolti dal gup Eduardo De Gregorio al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato sono gli ex arbitri Domenico Messina di Bergamo, Stefano Cassarà, Marco Gabriele, l'arbitroGianluca Rocchi, gli ex assistenti Duccio Baglioni, Giuseppe Foschetti e Alessandro Griselli. All’Atalanta che si era costituita parte civile, tramite l’avv Pezzotta, spetterà un risarcimento dei danni (ancora da quantificare) come deciso dal magistrato. La società nerazzura a questo proposito aveva chiesto un risarcimento di 20 milioni di euro.

“Questa sentenza – ha detto l’avv. Pezzotta – certifica che vi era un sistema finalizzato ad ottenere il risultato di un certo numero di partite. Non dunque un fatto occasionale”. Il gup Eduardo De Gregorio, nella sentenza ha insomma riconosciuto l'esistenza di una associazione per delinquere che avrebbe condizionato gli esiti dei campionati di calcio.

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