Enrico Peruffo corona il sogno
«Pro con mio fratello Daniele»

La storia di Enrico Peruffo, neoprofessionista di Colzate, può essere considerata un racconto da «libro Cuore» dell’universo ciclistico. Un mondo, quello dell’atleta ventiquattrenne, fatto di sogni, passioni e voglia di affermarsi, il tutto senza allontanarsi dall’ambito familiare, vero riferimento della sua vita.

La famiglia di Peruffo è infatti legata al mondo delle due ruote da un rapporto che dura da sedici anni, da quando il ragazzo, classe 1985, iniziò a correre nei giovanissimi. Dopo di lui sono saliti in sella anche Daniele (20 anni) e Rossella Ratto (16), invogliati dalla passione di Enrico, fratello da parte di mamma. La stessa signora Ratto è diventata direttore sportivo, mentre papà Ratto si dedica al ciclismo amatoriale: una passione dunque condivisa da tutta la famiglia.

Per Enrico Peruffo è ora arrivato il momento di correre insieme ai campioni, un sogno realizzatosi dopo tanti anni, ma già impresso nella mente del ciclista fin dalle prime pedalate. «Ho esordito in Piemonte, dove ho abitato fino a poco più di dieci anni fa, nella categoria G3, cogliendo un secondo posto. Da lì è nato l’amore per il mio sport: il mio obiettivo è sempre stato quello di arrivare al professionismo. Da bambino ammiravo il belga Musseuw, vincitore negli anni Novanta di diverse classiche».

Passano gli anni e nel frattempo Peruffo, diventato cittadino di Colzate, conquista vittorie in tutte le categorie, con le maglie della San Marco Vertova (vincitore del prestigioso Gp L’Eco di Bergamo 2001) e della Dielle Verdellese, fino al salto nei dilettanti. «I primi anni sono stati difficili. Ho militato in squadre venete (Zalf Fior e Parolin) prima di accasarmi alla Bergamasca ed esplodere definitivamente in maglia Palazzago nel 2009. L’inizio è stato difficile, dato che ero il primo della famiglia a provare questa esperienza, ma con il passare degli anni i problemi sono passati e i piazzamenti si sono trasformati in vittorie (4 nel 2009, tra cui una tappa al Giro dilettanti, ndr)».

A partire dalla stagione 2008 le strade di Enrico si sono incrociate con quelle del fratello Daniele, puro talento del ciclismo bergamasco. Dopo due anni da dilettante, i due inseparabili fratelli sono passati professionisti con la Carmiooro. «In quest’ annata - prosegue Peruffo - cercherò di capire velocemente come funziona questo nuovo mondo e come cambia il modo di correre. Spero di avere la stessa condizione del 2009, per poter farmi vedere davanti in qualche corsa. È un sogno che si realizza e che aspetto da 16 anni».

Peruffo, in ritiro con la squadra nei pressi di Latina, non vede l’ora d’iniziare. L’esordio è fissato in Francia, all’Etoile de Bessèges mercoledì 3 febbraio. Il pensiero finale si lega al rapporto tra i due fratelli. «A tutti quelli che ci hanno cercato abbiamo garantito che avrebbero dovuto "adottare" tutta la famiglia. Da quando corriamo insieme le cose sono cambiate. C’intendiamo ad occhi chiusi e questo giova anche alla squadra, che prende spunto dal nostro legame per compattarsi sempre di più».

Un pregio e un difetto di Daniele? «Lui è quello furbo - conclude sorridendo Enrico - ed è sia un pregio, sia un difetto. Il nostro è un legame fortissimo. Basti pensare che quando in gruppo c’è una caduta e non lo trovo al mio fianco, il primo gesto è quello di contattarlo via radio e chiedergli: Dany ci sei?». Enrico e Daniele: fratelli nella vita e nel lavoro, per la gioia di mamma Monica.
 Simone Masper

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