Le intercettazioni di Calciopoli:
ecco le trame contro l'Atalanta

Atalanta-Reggina e Atalanta-Roma. Sono queste partite al centro di due delle 75 intercettazioni che i legali di Luciano Moggi hanno depositato martedì al processo di Calciopoli in corso a Napoli.

Atalanta-Reggina e Atalanta-Roma. Sono queste partite al centro di due delle 75 intercettazioni che i legali di Luciano Moggi hanno depositato martedì al processo di Calciopoli in corso a Napoli.

La prima è Atalanta-Reggina del 28 novembre 2004, finita 0-1 a causa di un autogol di Budan. L'arbitro fu Bertini, che nella pagella de «L'Eco» fu giudicato da 6. E la sua - eccezion fatta per il 6 di Taibi - fu l'unica sufficienza di una partita che l'Atalanta giocò male (e finì in 10 per il giusto rosso a Marcolini) al punto da scatenare le contestazioni. La seconda partita segnò la retrocessione con Delio Rossi (in quell'anno, va ricordato, la squadra fu quasi sempre ultima), quell'Atalanta-Roma del 22 maggio 2005, finita 1-0 per i giallorossi (gol di Cassano), ma soprattutto finita con quel giro di campo che commosse Bergamo. Anche qui, arbitro Bertini, che scatenò l'ira di Delio Rossi per un dubbio fuorigioco fischiato nel finale a Makinwa, lanciato a rete.

E l'Atalanta? Per ora, tace. La società nerazzurra, di fronte alla richiesta di un commento sulle intercettazioni emerse a Napoli, si è affidata a una sibillina dichiarazione: «Per ora non c'è niente da dire, ma non è escluso che nei prossimi giorni prendiamo pubblicamente posizione». Va ricordato che la società è stata ammessa tra le parti civili del processo e il suo diritto a un risarcimento è stato riconosciuto a dicembre dal gup di Napoli, Eduardo De Gregorio. Venti milioni di euro di danni è la richiesta dell'Atalanta.

Gli stralci fondamentali delle telefonate su L'Eco in edicola sabato 17 aprile

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