La Curva Nord annuncia battaglia
«In ballo il futuro dell'Atalanta»

Con la retrocessione ormai ufficiale e le trattative per un possibile passaggio di proprietà della società in corso, la «Curva Nord 1907» dice la sua. E lo fa con un comunicato in cui i tifosi sono, si legge, «chiari e allo stesso tempo un poco sbrigativi: delle giustificazioni alla Osti, ad esempio - una retrocessione “fisiologica” (...) -, non sappiamo proprio cosa farcene. Non esistono scorciatoie, la società nerazzurra, a fronte di una gestione approssimativa e dilettantistica, deve vendere. L'attuale proprietà deve valutare correttamente e serenamente il proprio fallimento gestionale e di conseguenza, coerentemente, considerato che più volte si è ribadito di amare l'Atalanta e di portare rispetto verso quel patrimonio formato dai tifosi, cedere la propria quota azionaria e farsi da parte. (...) La posta in palio, questa volta, è troppo importante, addirittura vitale, per il presente e futuro della società, della squadra e di tutto l'ambiente atalantino. La situazione rischia di sfuggire di mano».

«Attenzione - prosegue il comunicato -, la Nord non contesta "solamente" una retrocessione, ma vuole invece rimarcare tutta l'inadeguatezza, l'improvvisazione e la mancanza di progettualità e ambizione di questa società. Una condizione che, anche nel breve, potrebbe produrre risultati catastrofici (in termini economici e sportivi) per tutto l'ambiente atalantino. È questa deriva che noi denunciamo a voce ferma e alla quale, certamente, non ci vogliamo proprio asservire ma, anzi, siamo ben decisi a dare battaglia».

«Che la famiglia Ruggeri non sia all'altezza della situazione, è un dato di fatto, riteniamo, condiviso dalla stragrande maggioranza dei tifosi. Proprio per questa ragione, invitiamo tutti i sostenitori della Dea a manifestare pubblicamente contro la società e a contestare una dirigenza imbarazzante a tal punto, da generare discredito sulla storia, il prestigio e l'autorevolezza che il buon nome dell'Atalanta ha sempre ricoperto fino ad un recente passato».

«Nel merito della sussurrata e più o meno attendibile voce di possibili trattative di cessione in corso - conclude il comunicato -, non abbiamo molto da dire. Aspettiamo anche noi delle conferme. Ci auguriamo, però, nel caso, che entrambe le parti tengano ben presente gli interessi in gioco (che non sono, legittimamente, solo quelli personali). Un solo invito alle controparti: evitiamo, per chi compra e per chi vende, sgradevoli e ingiustificabili speculazioni sul prezzo. Non sarebbe un buon biglietto da visita né per chi esce, ma nemmeno per chi entra».

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