«Guardiamo al Nord Europa
per cercare i nuovi talenti»

Complice la fine del ritiro di Rovetta, il responsabile dell'area scouting dell'Atalanta Beppe Corti ha potuto tracciare un primo bilancio sia del proprio lavoro che di quello della squadra di Colantuono. «In questo momento c'interessa far conoscere l'Atalanta in più parti del mondo». La frase del dirigente bergamasco è il simbolo della nuova visione globale del calcio portata dalla presidenza Percassi. «Stiamo cercando talenti nel Nord Europa, come in Svezia e Danimarca, dove i campionati sono già iniziati. Il prossimo appuntamento importante sarà per l'11 agosto, con le amichevoli delle nazionali e le qualificazioni dell'under 21».

La nuova rete di osservatori bergamaschi è già all'opera in diverse parti del mondo e comprende anche qualche celebre ex giocatore atalantino: ultimo in ordine di tempo l'ex libero uruguagio di Atalanta e Juventus Paolo Montero. «Abbiamo riallacciato alcuni rapporti che si erano fermati – prosegue Beppe Corti – Mi sono sentito con Paolo Montero p er quanto riguarda il mercato sudamericano. Stiamo lavorando su diversi fronti per portare l'Atalanta ad alti livelli. Ci sono per esempio anche Leo Rodriguez in Argentina e Lars Larsson in Svezia».

Il responsabile dell'area scouting descrive poi in maniera più approfondita come è organizzato il proprio lavoro. «Ho un gruppo storico con cui lavoro da anni. Sono soddisfatto dell'ambiente che ho trovato: con questa dirigenza si possono fare cose enormi». L'Atalanta del futuro è già in cantiere, ma Beppe Corti riflette su quanto fatto dalla squadra di Colantuono fino a questo momento. «È presto per tirar le somme, dato che ci aspetta un test difficile contro il Siviglia - conclude il dirigente di Colognola -. È stato un ritiro positivo; abbiamo lavorato in un posto all'altezza della società, con un gruppo importante, che deve amalgamarsi. Pinto? Sta meglio, penso che dopo il Bortolotti tornerà con il gruppo».

Dunque il nuovo capo degli osservatori dell' Atalanta è già al lavoro a pieno ritmo. Beppe Corti ha 53 anni, è bergamasco di Colognola, e ha alle spalle una più che dignitosa carriera di calciatore (in serie A con Lazio, Udinese, Genoa e Parma). Reduce dall' esperienza di Palermo, vissuta sempre nel ruolo di scouting, a segnalarlo un paio di mesi fa al club nerazzurro è stato il direttore sportivo Gabriele Zamagna. «Non intendo perdere tempo – dice – tanto che con il mio staff si è programmato di seguire con particolare attenzione la consistente serie di amichevoli internazionali di qualificazione da parte degli Under 21. Il tutto in linea con i piani stabiliti dalla nuova dirigenza atalantina che intende, appunto, non trascurare nulla al fine di monitorare al meglio ciò che il calcio attualmente esprime».

Corti ha ribadito che «continueremo a puntare gli occhi sui campionati del nord Europa in corso di svolgimento. Non dimentichiamo che in passato proprio da Bergamo sono passati fior di giocatori: chissà di non perscarne altri di un certo calibro».

 Quanto alla preparazione svolta dalla squadra in Valle Seriana, dove Corti ha puntualmente presenziato: «Ogni cosa ha funzionato senza intoppi. Sotto l'aspetto atletico chi di dovere ha impostato un calendario con l'obiettivo di portare i giocatori al top sin dalle prime giornate del campionato. Del resto si sa che iniziare non sotto tono il campionato può portare notevoli benefici ». Sulle condizioni di Ferreira Pinto, costretto a lavorare fuori dal gruppo, Corti ha precisato: «Niente di preoccupante tanto che il brasiliano sarà pronto dalla prossima settimana».

Simone Masper
Arturo Zambaldo

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