Atalanta, la A è strameritata
Godiamoci questi giorni di gloria

Siamo tornati a casa. Siamo di nuovo in serie A. E con questa proprietà la sensazione è che per un po' ci resteremo. Cos'altro vuoi pensare quando senti il presidente dire che vorrebbe «centomila persone in piazza per la festa del 21»?.

Siamo tornati a casa. Siamo di nuovo in serie A. E con questa proprietà la sensazione è che per un po' ci resteremo. Cos'altro vuoi pensare quando senti il presidente dire che vorrebbe «centomila persone in piazza per la festa del 21».

Capito? Centomila persone in piazza, coinvolgendo la città e i paesi di tutta la provincia. Con bandiere nerazzurre ovunque e i negozi aperti. Diciamocelo: chi ha il coraggio di pensare che un presidente del genere non farà una squadra competitiva anche per la serie A? Ma oggi è giorno di celebrazioni, il futuro comincerà solo tra qualche giorno. Oggi bisogna dire del Portogruaro, perfetta metafora di tutta la stagione.

Un avvio faticoso, la scossa arrivata dal gol di Memushaj e dai pericoli corsi subito dopo. Quindi la rimonta di una squadra evidentemente più forte, trascinata a ribaltare il risultato dai colpi dei suoi campioni. Il 12° e 13° sigillo del Tir, Bonaventura che cresce e segna il 7° gol. Poi la gestione del risultato, nel finale l'allungo definitivo. La partita diventa un 4-1 senza storia. La stagione è stata una cavalcata senza storia. Perché l'Atalanta è rimasta per 15 giornate al primo posto, per 22 in zona promozione, una sola volta su 39 turni fuori dai playoff.

Il vantaggio sulla terza viaggia intorno ai 9 punti da due mesi, la promozione morale è arrivata vincendo 2-1 a Modena a metà aprile (mancavano due partite a Pasqua...), quella matematica ieri al quartultimo turno di campionato. Su 13 promozioni solo una volta l'Atalanta era salita di categoria con tanto anticipo sul finale di stagione. Era il 2006: 2-1 a Catanzaro allo stesso turno di campionato, con lo stesso allenatore (Colantuono), un giorno prima di ieri. Era il 6 maggio.

Impossibile dire che l'Atalanta non ha meritato questa promozione: una squadra fortissima, l'allenatore ideale per vincere, una dirigenza (Spagnolo, Zamagna e Corti) impeccabile, una proprietà munifica. E un pubblico che si è riconciliato con la squadra e la società. Godiamoci questi giorni di gloria. Li abbiamo strameritati.

P.s.: adesso abbiamo gli stessi punti del Siena di Conte. Però siamo secondi per gli scontri diretti (0-1, 0-0), quindi nelle ultime tre giornate bisognerà fare un punto in più per arrivare primi. Provarci costa niente, anche se lunedì c'è il derby e l'AlbinoLeffe lì sul fondo sta lottando per salvarsi. Non sarà facile.
Pietro Serina

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