Denis&Moralez, tandem vincente
Cancellate tutte le perplessità

Meno male che Pier Paolo Marino non si è fatto influenzare sull'ingaggio di un altro bomber. Evidentemente l'ex direttore generale del Napoli conosceva a memoria le caratteristiche di Denis (da lui voluto al club campano) e quelle di Moralez.

Meno male che Pier Paolo Marino non si è fatto influenzare sull'ingaggio di un altro bomber. Evidentemente l'ex direttore generale del Napoli conosceva a memoria le caratteristiche di Denis (da lui voluto al club campano) e quelle di Moralez, avallate da addetti ai lavori di estrema fiducia.

Nel giro di soli tre turni di campionato la coppia argentina si è, infatti, collocata nelle posizioni nobili della classifica marcatori con Denis addirittura in vetta, a quota tre e Moralez subito a ridosso del compagno. E i cinque gol, gli unici realizzati dalla squadra, hanno consentito ai nerazzurri di polverizzare in soli 270' e rotti la pesante zavorra messa sulle spalle dei giocatori dalla giustizia sportiva.

Ad auspicare fortemente l'ingaggio di una seconda punta di razza (sino ai momenti conclusivi del mercato non si era escluso addirittura l'arrivo di Floccari) più di un collega appoggiati da non pochi supporter. La tesi? «Cifre e statistiche di Denis e Moralez non lasciano presagire grappoli di gol».

Intendiamoci bene: l'aritmetica non è mai stata messa in discussione da chicchessia. Ricordiamo, però, che su Denis, Marino, di recente e comunque in tempi non sospetti, aveva spiegato che nelle precedenti esperienze italiane il «carrarmato» era stato sacrificato a movimenti, più che altro, di appoggio offensivo.

Sempre il dirigente di origine partenopea aveva etichettato lo stesso Denis «fromboliere dell'attacco atalantino» in considerazione delle prevedibili alchimie tattiche di Stefano Colantuono. Previsioni/considerazioni, quelle di Marino, inconfutabilmente azzeccate.

Stampa di ogni sfaccettatura si è puntualmente scomodata nella partita d'esordio per magnificare le prodezze di Moralez a Genova; medesimo copione dopo il blitz di Lecce. È, tuttavia, presto e rischioso cantar vittoria? Niente da escludere, si sa, allorquando si parla e discute di calcio anche se una cosa è facilmente ipotizzabile da adesso: chi è l'allenatore avversario che non sta rigorosamente segnando sul taccuino i due atalantini come osservati speciali?

A cominciare, s'intende, da mister Tesser e dal suo vice Carletto Perrone sulla panchina del Novara che ha strapazzato l'Inter nel turno infrasettimanale. La matricola sarà a Bergamo proprio domenica 25 settembre.

Arturo Zambaldo


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