Colantuono: «La Roma aveva
il furore agonistico mancato a noi»

Mister Colantuono ha commentato la sconfitta dell'Atalanta all'Olimpico contro la Roma: «Sembravamo noi più palleggiatori della Roma. Loro, invece, avevano quello che ci è mancato: il furore agonistico. Ma a me l'atteggiamento della squadra è piaciuto». Quale la causa principale della resa? Vota il sondaggio

Mister Colantuono, prima sconfitta in campionato: è scoccata la mezzanotte e siete tornati cenerentole?
«No, continuiamo a essere come prima. Siamo venuti a Roma a giocarci la nostra partita, senza chiuderci. Credo che abbiamo fatto una buona gara».

Ecco, forse giocando più da squadra di Colantuono, l'Atalanta l'avrebbe sfangata, no?
«Beh, non era facile. Il campo per le ripartenze non ce l'avevamo; voglio dire che la Roma ci ha concesso rare volte quei 40-50 metri per avviare le ripartenze. E in quelle poche volte lo abbiamo fatto. Il problema è che venire qui, contro questa squadra, a difenderci per 90' e metterla solo sul piano delle ripartenze, avrebbe significato dare molte più chance di vittoria agli avversari. Volevamo giocarcela, anche perché abbiamo giocatori di buona qualità. Abbiamo preparato questa trasferta pensando che aspettare la Roma nella propria trequarti sarebbe stata una tattica suicida. Così abbiamo provato ad aggredirla, a cominciare dal pressing alto, persino sul loro portiere, per tentare di disinnescare il loro gioco».

Però è andata male lo stesso.
«Siamo stati un po' imprecisi nei disimpegni. L'1-0 è nato da una palla persa a centrocampo e una squadra come la Roma in queste situazioni ci mette un attimo ad andare in porta. Ecco, forse la gara dovevamo lavorarla meglio, con più mestiere e cattiveria».

L'Atalanta s'è svegliata solo all'inizio della ripresa.
«È stato il nostro momento migliore, ma non scordiamoci che la prima occasione della partita l'abbiamo avuta noi con Moralez. Vero, all'inizio del secondo tempo siamo riusciti a dimezzare lo svantaggio, abbiamo messo paura agli avversari e abbiamo avuto anche occasioni per pareggiare. Ripeto, dovevamo essere più cattivi. Ma fa parte del gioco, ci può stare. E poi in campo c'era anche la Roma, che è una signora squadra».

A parte qualche sporadica fiammata, il primo tempo però è stato da dimenticare. Concorda?
«Non è stato bellissimo. Sembravamo noi più palleggiatori della Roma. Loro, invece, avevano quello che ci è mancato: il furore agonistico».

I gol romanisti paiono essere stati pescati fra la distrazione nerazzurra.
«L'1-0 nasce da un disimpegno sbagliato. Sul gol di Osvaldo i miei si sono fermati perché pensavano al fuorigioco, che non c'era. Il 3-1, giuro, non l'ho visto perché ero impallato da una telecamera Sky».

I numeri del possesso palla si avvicinano a quelli della Roma “tiki-taka”.
«Beh, vuol dire che non siamo venuti a fare le barricate. Anche se poi nel calcio si vince con i gol e non con queste statistiche».

Moralez è sembrato la brutta copia del giocatore di Marassi e Lecce.
«Ci ha provato, si è mosso bene tra le linee. Non mi sento di gettargli addosso la croce».

I due centrali di centrocampo?
«Anche Brighi e Cigarini hanno fatto la loro parte. Ci può stare che sbaglino qualche appoggio».

Mister, non è che l'Atalanta si è rilassata? Che, avendo qualche avversario alle spalle, abbia inconsciamente accettato qualche pausa mentale?
«A me l'atteggiamento della squadra è piaciuto. Ho visto molta personalità in questi ragazzi. Siamo venuti a giocarcela, magari esagerando nel fraseggio. Se continuiamo su questo livello e con questo atteggiamento, credo che possiamo disputare un campionato meno problematico di quanto preventivato alla vigilia».

Stefano Serpellini

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