Per il Bocia c'è l'obbligo di forma
Che sostituisce l'obbligo di firma

Per evitare i fastidiosi corollari del Daspo cui è sottoposto, il «Bocia» Galimberti dovrà continuare ad allenarsi. Sono infatti le convocazioni nel club in cui milita, l'Oratorio Costa Mezzate, a risparmiargli le visite forzate alla caserma dei carabinieri.

Per evitare i fastidiosi corollari del Daspo cui è sottoposto, il leader della Curva Nord Claudio «Bocia» Galimberti dovrà continuare ad allenarsi duramente. Sono infatti le convocazioni guadagnate con la squadra nella quale milita, l'Oratorio Costa Mezzate (2ª categoria), a risparmiargli le visite forzate alla caserma dei carabinieri le volte in cui gioca l'Atalanta.

Insomma, dall'obbligo di firma all'obbligo di forma. Il gip Giovanni Petillo nelle scorse settimane ha accolto l'istanza dei legali del capo ultrà, gli avvocati Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta, e ha sostituito la presentazione alle forze dell'ordine contemplata dalla «diffida», con una sorta di pezza d'appoggio: la formazione del Costa Mezzate, da inviare via fax ai militari durante la partita e dimostrare così che Galimberti è in campo, dunque a distanza di sicurezza dal Comunale o dal settore ospiti di altri stadi.

Ed è proprio il principio della lontananza dal luogo del «delitto» ad aver aperto la strada alla modifica del provvedimento, che vale solo in caso di concomitanza delle gare di Atalanta e Costa Mezzate. La novità è che il gip ha ritenuto che la distinta della squadra, la lista dei giocatori che si consegna all'arbitro prima del fischio d'inizio, sia un documento ufficiale sufficiente a dimostrarlo.

Il Daspo Galimberti l'aveva rimediato nel settembre del 2009, dopo gli scontri di Atalanta-Catania che avevano dato il là all'inchiesta per associazione per delinquere in cui è indagato anche l'assessore regionale Daniele Belotti.

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