Colognese, altro ribaltone
Sfiduciati, i nuovi se ne vanno

Si erano presentati il 13 novembre, con un comunicato in cui annunciavano, pomposamente, l'acquisto della Colognese e propositi di LegaPro. Dopo 35 giorni annunciano, meno pomposamente, di aderire all'annunciata revoca del Consiglio direttivo da parte dell'assemblea dei soci.

Si erano presentati il 13 novembre, con un comunicato in cui annunciavano, pomposamente, l'acquisto della Colognese e immediati propositi di promozione in LegaPro. Trentacinque giorni dopo annunciano, meno pomposamente, di aderire all'annunciata revoca del Consiglio direttivo da parte dell'assemblea dei soci.

Si è chiuso sabato 17 dicembre, con l'ennesima «carta bollata» fatta circolare via fax, il legame tra la Colognese e il gruppo di imprenditori capeggiato dal prof. avv. Alfredo Scaccia, il professionista giunto il mese scorso da Frosinone per rilevare una Colognese che - era cosa nota - non versava economicamente in buone acque.

E per entrare in grande stile nell'ambiente bergamasco, Scaccia annunciò anche la nomina a presidente onorario del sindaco di Cologno, Claudio Sesani. Presidente a sua insaputa. Ma a dispetto dei buoni propositi, l'avventura bergamasca di Scaccia & C. è stata tutto fuorché in discesa.

Al punto che nelle ultime ore i soci avevano preso in mano la situazione, annunciando un'assemblea per giovedì 22 con l'intento di effettuare una profonda verifica dell'operato del nuovo Consiglio direttivo, e probabilmente di giungere a una sua revoca.

Ma il gruppo di Scaccia ha preferito giocare d'anticipo, intervenendo sabato con un comunicato, in cui tra l'altro si annuncia che «aderiamo alla nostra revoca, con ciò ritenendoci sollevati da qualsiasi ulteriore responsabilità gestionale in seno alla Us Calcio Colognese».

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