Ferri: «Sbagliato l'approccio
Tanti stimoli contro la Juventus»

Michele Ferri, da panchinaro a protagonista nelle tre settimane più difficili del girone d'andata. Mentre Zingonia è avvolta dalla galaverna e da una temperatura polare, il difensore atalantino è ritornato sulla sfida persa contro la Lazio senza accampare scuse.

Michele Ferri, da panchinaro a protagonista nelle tre settimane più difficili del girone d'andata. Mentre Zingonia è avvolta dalla galaverna e da una temperatura polare, il difensore atalantino è ritornato sulla sfida persa contro la Lazio senza accampare scuse: l'Atalanta nel primo tempo non è scesa in campo, un'abitudine che la band nerazzurra dovrà lasciarsi alle spalle presto se vuole tornare a far gioco e punti.

«Abbiamo sbagliato l'approccio - ha affermato il difensore nerazzurro -. Nel primo tempo siamo stati troppo remissivi, troppo bassi, fino a che abbiamo preso gol. Dovevamo essere coraggiosi e cercare di osare di più, anche se a volte incontriamo squadre sulla carta superiori. Siamo consapevoli che stiamo affrontando le squadre più forti, ma questo non deve essere un alibi per la sconfitta».

«Contro il Milan l'atteggiamento è stato giusto, contro la Lazio l'approccio invece è stato sbagliato. Sappiamo che non possiamo fare calcoli e per raggiungere la salvezza dobbiamo scendere in campo sempre al 100%. Di positivo c'è la nostra forma fisica, la squadra è viva e lo ha dimostrato nel secondo tempo con un uomo in meno».

Il terribile ciclo di ferro si concluderà contro la Juventus dell'ex tecnico Antonio Conte, avversaria al Comunale nell'anticipo di sabato 21 gennaio (20.45). Contro le zebre Colantuono non potrà contare sugli squalificati Carmona e Lucchini, con la speranza di poter contare dal primo minuto su Manfredini, per non dover adattare Peluso, che preferisce giocare in fascia, al centro della difesa.

«La vittoria delle nostre concorrenti deve essere uno stimolo un più, da sfruttare già con la Juve. Ovvio che un risultato positivo avrebbe un significato ulteriore, vista l'emergenza. Siamo in tanti e anche le assenze non devono essere un alibi. La Juve è una squadra compatta e molto solida. Toglierei Pirlo, perché fa girare la squadra in maniera incredibile».

«Conosco Matri fin da quando era un ragazzo, ha qualità fisiche importanti e merita di essere lì. Contro il Cagliari poteva anche perdere, visto che se fosse stato dato il rigore ai sardi magari avrebbe raccolto la prima sconfitta. Loro sono riusciti a fermarla, speriamo di farcela anche noi».

Le parole di Ferri non sono un'accusa ai bianconeri, ma da queste il giocatore atalantino è partito per analizzare gli ultimi episodi sfavorevoli. Nell'ordine ricordiamo il rigore dubbio concesso al Milan, il tuffo «olimpico» di Rocchi che è costato l'espulsione a Lucchini e il fallaccio da espulsione diretta del laziale Diakite, sanzionato solo con un giallo.

«Ogni anno si parla degli arbitri: ci sono periodi in cui le cose girano bene e altri meno. Mi sembra fuori luogo dire che i giocatori devono aiutare gli arbitri. Sull'espulsione di Lucchini, Rocchi diceva che ha evitato il contatto per non farsi male e ha tirato via la gamba prima. L'arbitro è arrivato direttamente con il cartellino, come fa il giocatore ad aiutare l'arbitro? Rocchi ha fatto il suo interesse».

Tornando alla sfera personale, i mesi a cavallo tra il 2011 e il 2012 si stanno rivelando più che positivi per la «ruspa varesina», reinventato da Colantuono come centrale difensivo. «Questo ruolo mi sta piacendo. La società sa quello che deve fare: se dovesse arrivare qualcuno che ben venga, visto che numericamente in mezzo siamo in pochi».

«Questo è il bello del calcio, dove magari fai un periodo ai margini e uno in cui ti ritrovi da protagonista. In dieci anni di carriera ho capito che il lavoro paga: nei momenti di difficoltà non bisogna mai mollare. Quando ho firmato ho detto che il mio obiettivo era quello di far bene per rinnovare nuovamente e sto facendo il massimo per centrare questo obiettivo».

Simone Masper

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