Stendardo: ancora tempo di esami
«A Udine una prova di maturità»

Parola all'avvocato. Il difensore atalantino Guglielmo Stendardo è tornato sull'impresa della squadra nerazzurra contro la Roma, analizzando la partita e mettendo in allarme i suoi riguardo al prossimo match, la trasferta di Udine.

Parola all'avvocato. Il difensore atalantino Guglielmo Stendardo è tornato sull'impresa della squadra nerazzurra contro la Roma, analizzando la partita e mettendo in allarme i suoi riguardo al prossimo match, la trasferta di Udine di domenica 4 marzo.

«Il mister ha preparato benissimo l'incontro e abbiamo fatto esattamente quanto provato in settimana - ha affermato il gigante napoletano -. Sapevamo che dovevamo ripartire con velocità e tenacia. E' un risultato che ci dà ancora più consapevolezza e ci fa guardare con ottimismo al futuro. Voglio mettere in risalto il lavoro degli attaccanti, che si sono sacrificati sui mediani giallorossi: una buona fase difensiva parte proprio da questo. Gli esami non finiscono mai: giocheremo contro una delle migliori squadre italiane. Di Natale è un brutto cliente. Sarà un'altra prova di maturità per noi».

Tornando alla Roma, l'assenza di De Rossi ha avuto il suo peso sulla squadra giallorossa, ma non può certo essere stata la causa di una prestazione così imbarazzante, soprattutto per quanto riguarda la difesa. «De Rossi è un giocatore importante per la Roma, ma un solo giocatore non può cambiare una squadra che ha giocatori di qualità in tutti i ruoli: non credo che la sua assenza sia stata determinante. Va messo in risalto il nostro collettivo. Al suo interno però si sono esaltate le individualità di giocatori come Denis, Maxi Moralez e Marilungo. Lo stadio era una bolgia e questo ci aiutato a raggiungere il risultato positivo».

Guglielmo Stendardo è una delle più grosse sorprese di questa Atalanta 2012. Titolare da Cesena, non ha più lasciato il suo posto nel cuore della difesa nerazzurra, dimostrandosi sempre all'altezza, nonostante i primi 6 mesi d'inattività con la Lazio.

«Il calcio è la mia vita e la mia passione, nonostante l'ultimo periodo non sia stato così felice, ma mi sono sempre allenato al massimo. Qua sono stato accolto bene. Non c'è nessuna rivincita per quanto mi è successo in passato. L'importante è confermare quanto di buono si riesce a fare e continuare su questa strada. Prima viene la salvezza, poi si penserà al futuro, anche se nel calcio è difficile parla di futuro. Farò il possibile per meritarmi una riconferma. Mi auguro che la mia esperienza a Bergamo non sia solo una parentesi».

Stendardo non delude mai le aspettative degli addetti ai lavori, bravo a districarsi anche su argomenti scottanti come il calcioscommesse e i litigi di Milan-Juve, soprattutto in riferimento alle parole di Buffon.

«Spero che al più presto finisca questo momento particolare del calcio, perché bisogna recuperare credibilità e lo spirito olimpico di aggregazione. Credo che in ogni contesto il principio di legalità sia la precondizione per il funzionamento di ogni sistema. In Italia c'è un'emergenza morale e sociale da affrontare, anche se si stanno facendo passi avanti. Dopo il big match di sabato, penso che l'utilizzo della tecnologia sia sempre più necessario. Lo sport non deve essere divisione e polemica come si sente negli ultimi giorni. Le dichiarazioni di Buffon mettono in risalto un abbassamento dei valori dello sport, ma mi metto nei suoi panni: se avesse fatto il contrario cosa avrebbero detto i dirigenti e i tifosi della Juventus?».

Simone Masper

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